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Toti, la Procura: "L'interrogatorio? La decisione sul se e sul quando spetta al pm"

"Il se e il quando interrogare un indagato è una decisione che spetta al pm": a dirlo il procuratore capo di Genova Nicola Piacente, intervenuto dopo le polemiche sul mancato interrogatorio del governatore della Liguria Giovanni Toti, coinvolto in un'inchiesta per corruzione. Alcune forze politiche, infatti, hanno invocato al più presto l’interrogatorio del presidente della Regione, che è ancora agli arresti domiciliari. 

Piacente, allora, ha precisato: se Toti desidera parlare subito, "così come qualsiasi indagato può presentare una memoria" o fare "spontanee dichiarazioni al tribunale del Riesame". Poi ha ricordato che quello davanti al pubblico ministero "non è un interrogatorio di garanzia", nel quale il presidente della Regione Liguria venerdì scorso ha deciso di rimanere in silenzio, e dunque lo stesso pm "non è obbligato a farlo".

 

 

 

Il procuratore capo ha spiegato anche che l'unico momento in cui la Procura è obbligata a interrogare l'indagato "è nella fase della chiusura indagini". In tutte le altre fasi investigative, "il se e il quando interrogare un indagato è una decisione che spetta al pm". Intanto ieri il legale di Toti, Stefano Savi, ha fatto sapere che l’interrogatorio si terrà “nella settimana che comincia il 27 maggio. Io me lo immaginavo, perché in un’indagine di questo tipo i tempi sono sempre abbastanza lunghi. Toti? L’ho avvertito. Certo lui lo avrebbe fatto prima ma aspettiamo".