Il tassello

Aldo Spinelli intercettato: "Telefoni sotto controllo". C'è una talpa in Procura?

Nell'inchiesta di Genova su Giovanni Totti c'è un sospetto, che tra gli investigatori ci fosse una talpa. Secondo quanto riporta Il Corriere della Sera, infatti, ad un certo punto Aldo Spinelli dice: "Eee…c’abbiamo i telefoni sotto controllo". Anche i fratelli Arturo Angelo Testa e Italo Maurizio Testa, iscritti a Forza Italia in Lombardia e sospesi dal partito, sapevano di essere intercettati.

Per questa ragione la Procura di Genova ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per rivelazione di segreto d'ufficio nell'ambito dell'inchiesta che vede accusato di corruzione il governatore ligure.

 

 

 Il 30 settembre i fratelli Testa arrivano a Genova per un incontro: ad un certo punto si avvicina un uomo con la felpa e il cappellino. "Viene riconosciuto in Umberto Lo Grasso che dice a Italo Testa: "Vedi che stanno indagando, non fate nomi e non parlate al telefono. Stanno indagando". Per tutta risposta Italo Maurizio Testa afferma'Sì lo so, non ti preoccupare. L'ho stutato' (spento in dialetto siciliano, ndr". 

Secondo il gip Paola Faggioni, "appare in tal modo integrare il delitto di favoreggiamento personale, avendo il predetto avvisando i fratelli Testa a non parlare al telefono essendo in corso indagini ('stanno indagando') - fornito un aiuto in favore dei predetti ad eludere le investigazioni a loro carico".

 

 

Chi lo ha avvertito? Forse, appunto, c'è una talpa. Stefano Anzalone, totiano, anche lui indagato nell'inchiesta, è un ex poliziotto e ha dunque delle conoscenze. Oppure è solo millanteria dello stesso Anzalone, ipotizza il Corriere, "che dopo le elezioni voleva togliersi di torno i fratelli Testa e non onorare le promesse fatte in cambio dei voti".