L'indagine

Liguria, caccia grossa dei pm: mirano a Marco Bucci

Giovanni M. Jacobazzi

«Con la logica usata per Toti (a cui non viene contestato alcun vantaggio personale e privato) si possono arrestare la quasi totalità dei sindaci, dei presidenti di Regione, dei dirigenti pubblici. Suppongo potrebbero anche arrestare la maggior parte dei magistrati». A dirlo è il ministro della Difesa Guido Crosetto che ieri, su X, ha commentato l’inchiesta giudiziaria che ha terremotato la giunta di centrodestra che dal 2015 amministra la Regione Liguria. «Vorrei far notare», ha aggiunto, «che sta alla Procura provare le proprie tesi e non a lui la sua innocenza, perché lo è fino a quando un tribunale non lo avrà condannato definitivamente. Da ciò che ho letto nelle carte della stessa Procura invece ho l’impressione che ci sia scarso interesse di ricerca della verità».

Sul fronte dell’inchiesta, Paolo Emilio Signorini, l’ex presidente dell’Autorità portuale del mar Ligure occidentale accusato di essere stato corrotto con tangenti in denaro per circa 500mila euro, soggiorni nel principato di Monaco con serate al casinò, fiches comprese, e cene a base di pregiati crostacei, ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia davanti al gip Paola Faggioni. «Le carte sono tali che impongono una lettura attenta», ha commentato il suo difensore, l’avvocato Enrico Scopesi. «Signorini», ha aggiunto il legale, «sta abbastanza bene, al di là della situazione ha una sua tranquillità. Confido che si possa risolvere il problema della carcerazione. Perché la priorità adesso è farlo uscire da Marassi».

 

La decisione di non rispondere alle domande del magistrato era comunque nell’aria in quanto, come sottolineato dallo stesso Scopesi, «è difficile preparare in così pochi giorni un interrogatorio. Gli atti sono tali e tanti che vanno letti e verificati. È troppo presto. Bisogna interpretarli, ma vale per tutti i casi, e ci sono telefonate di quattro anni fa, estrapolate dai contesti, che vanno valutate». Oltre all’ordinanza di custodia cautelare di circa 700 pagine, gli inquirenti hanno fatto avere alle difese degli imputati circa 10mila pagine di trascrizioni di intercettazioni telefoniche, effettuate a partire dal 2020.
Questa mattina è invece atteso l’interrogatorio del governatore Toti.

 

Quello del suo capo di Gabinetto ed ex sindaco di Portovenere Matteo Cozzani è previsto per domani. Gli inquirenti, comunque, starebbero valutando anche la possibilità di sentire come persona informata sui fatti il sindaco di Genova Marco Bucci, non indagato, il cui nome compare più volte negli atti dell’inchiesta della procura del capoluogo ligure. Il primo cittadino, in particolare, potrebbe essere sentito sia sulle concessioni dei terminal portuali e sia su quelle della grande distribuzione. L’ipotesi di finanziamento illecito, che pare essere il fulcro dell’inchiesta, ad oggi è contestata a Francesco Moncada, il componente del Cda di Esselunga, e a Maurizio Rossi, l’editore della testata Primocanale. Dal palazzo di giustizia di Genova è stata diffusa ieri una singolare nota firmata dal procuratore Nicola Piacente per puntualizzare la correttezza della operazione di polizia giudiziaria a carico degli indagati, a differenza di quanto raccontato da alcune ricostruzioni giornalistiche in questi giorni. Gli arresti sono tutti stati effettuati «nel pieno rispetto delle disposizioni di legge e della dignità delle persone».