La sentenza
Saluto romano, Luana Zanella perde la testa: "Da La Russa un certo sprezzo"
La Cassazione si è espressa: per il saluto romano va contestata la legge Scelba sull'apologia del fascismo e in particolare l'articolo 5. Una decisione che però scatena la sinistra. Il motivo? Le parole di Ignazio La Russa. Il presidente del Senato, stando a fondi di Palazzo Madama, ha detto chiaro e tondo che la sentenza "si commenta da sola". Quanto basta a far insorgere i compagni. "Apprendiamo dalle agenzie di stampa che il presidente del Senato Ignazio La Russa avrebbe commentato con un certo sprezzo l'importante sentenza delle sezioni unite della Cassazione sul saluto romano. Pare che abbia detto 'si commenta da sola'. Proprio non riesce ad assumere il linguaggio e la postura che il suo ruolo impone", è quanto riferito dal capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, Luana Zanella.
Un vaneggiamento, che vede più puntuale che mai la replica di Tommaso Foti. Il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera non esita a rispondere: "La verde-sinistra Zanella davvero non capisce che la sentenza della Cassazione a sezioni riunite ha bocciato la condanna della Corte d'Appello di Milano, basata sulla legge Mancino, e ha dato ragione alla assoluzione di primo grado, che si fondava sulla applicabilità della legge Scelba?".
Un verdetto, prosegue, "per chi mastica un minimo di diritto tutto chiaro". Per di più, "la frase attribuita, secondo fonti informate, al presidente del Senato La Russa lungi dall'essere 'sprezzante'. È semmai di rispettoso riconoscimento". Lo stesso La Russa, da avvocato, aveva chiesto una sentenza che potesse essere chiarificatrice. Ed ecco arrivata.