Toghe in campo
Iolanda Apostolico, sfida totale al governo: la sentenza, libera altri 4 tunisini
La giudice Iolanda Apostolico si ripete e non convalida i trattenimenti nel Cpr di Pozzallo di altri quattro migranti tunisini. Una sentenza che bissa quella di una decina di giorni fa e che ha sollevato la violentissima polemica politica tra il governo e la toga del Tribunale di Catania.
Il trattenimento dei migranti tunisini, sbarcati illegalmente in Italia, era stat decisa dal questore di Ragusa come previsto dal Decreto immigrazione emanato dal governo. Anche in questo caso, la Apostolico ha giudicato illegittime le disposizioni del governo "smontando" il decreto. Si tratta, come detto, del secondo provvedimento in tal senso da parte della stessa magistrata che si aggiunge alla mancata convalida di altri sei trattenimenti da parte di un altro giudice, sempre a Catania, nella giornata di domenica scorsa.
Tutto questo mentre sulla Apostolico le opposizioni stanno tentando di spostare l'obiettivo della polemica. Mentre Matteo Salvini e la Lega chiedono le dimissioni della giudice per la sua partecipazione a una manifestazione contro il governo (con insulti alle forze dell'ordine) nel 2018 sul caso Diciotti, al molo di Catania (che si aggiunge ai post e ai like sui social della stessa toga con tanto di "vaffa" all'allora ministro Salvini), la sinistra punta il dito contro il carabiniere che ha girato il video a quella stessa manifestazione.
"Se esistono apparati dello Stato che producono e conservano durante manifestazioni pubbliche video non ufficiali, se le riprese effettuate, laddove non utili per documentare atti illeciti, vengano distrutte, ovvero per quale fine verrebbero conservate e come siano finite in possesso del ministro Salvini" è il titolo dell'interrogazione a risposta immediata del capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra in commissione Affari costituzionali alla Camera Filiberto Zaratti alla quale risponderà il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi durante il question time di oggi.
"Il video diffuso dal Ministro Salvini della giudice Apostolico - rincara la dose Riccardo Magi di +Europa - solleva il tema più generale delle riprese fatte da Forze dell'Ordine in servizio di ordine pubblico, eventualmente con dispositivi personali, durante manifestazioni, e l'ipotesi che le stesse siano diffuse in chat, è questione strettamente collegata al delicato rapporto tra sicurezza e tutela dei diritti e delle libertà individuali, tra cui vi è certamente compreso il diritto alla riservatezza. Per questo ho presentato in Commissione Affari Costituzionali una interrogazione al Ministro dell'Interno Piantedosi per sapere cosa prevedano nel dettaglio le policies delle Forze dell'Ordine, e quali siano le direttive del Ministero in materia di riservatezza dei dati relativi a soggetti presenti a manifestazioni, in operazioni di ordine pubblico, con particolare riferimento alle previsioni relative alle finalità, ai termini di conservazioni dei contenuti, alle modalità e all'obbligo di cancellazione, anche in caso di mancanza di utilità in relazione alle finalità".
"Dal Ministro - conclude Magi - vorremmo sapere quali policies ci sono in merito all'utilizzo di dispositivi personali quali smartphone da parte degli agenti, anche al fine di garantire che i dati non entrino nelle disponibilità di terzi e per scongiurare l'ipotesi di formazione di archivi non ufficiali di dati non menzionati negli atti, o di utilizzo degli stessi in software e sistemi di intelligenza artificiale che violerebbero la normativa in materia di diritto alla privacy, arrecando gravi lesioni ai diritti individuali costituzionalmente protetti".