è polemica
Carol Maltesi, ok al reinserimento del killer: ira di Fratelli d'Italia
Per Davide Fontana arriva il reinserimento nella società che prevede, per il killer l’accesso al "programma di giustizia riparativa". Condannato il 12 giugno scorso in primo grado a 30 anni di carcere per aver ucciso Carol Maltesi, dal giudice è arrivato l’ok all’iter di progressivo reinserimento nella società. A darne la notizia il Corriere del Veneto, che spiega che si tratta di un programma introdotto di recente con la riforma Cartabia e che non incide sulla vicenda penale e non è alternativo alla detenzione in carcere, bensì "consiste nella ricostruzione del legame spezzato tra vittima, reo e comunità". Si tratta, sottolinea ancora il quotidiano, del primo caso nel nostro Paese, dopo che proprio di recente la stessa richiesta è stata respinta per Benno Neumair, condannato all’ergastolo dopo aver ucciso i genitori.
Una decisione che però fa storce il naso a tanti. Tra questi ad Alfredo Antoniozzi vice capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera. Lui in prima fila sulla proposta di legge di modifica degli artt 88 e 89 del codice penale che disciplinano l'infermità e la seminfermità mentale, ha tuonato: "La sentenza di primo grado che ha condannato Davide Fontana a trent'anni per l'incredibile omicidio di Carol Maltesi non ci convince, né crediamo sia tempestiva l'ammissione alla giustizia riparativa".
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E ancora: "Trent'anni senza riconoscere i futili motivi e l'aggravante della crudeltà per una ragazza fatta a pezzi, nascosta per mesi nei suoi resti e uccisa per motivi assolutamente incredibili, qualora ci fosse un motivo che giustifichi un omicidio, sono pochi. Confidiamo che i due gradi successivi diano giustizia alla famiglia di Carol cui siamo vicini - ha concluso - mentre Fontana deve avere diritto a percorrere la strada della riabilitazione solo dopo la giusta pena: in questo modo, tra legge Gozzini e benefici vari, rischia di pagare un omicidio cruento con una quindicina di anni di galera e sarebbe inaccettabile".