Direttiva Ue
Serracchiani, "il governo favorisce l'illegalità": colata di fango
Debora Serracchiani all'attacco del governo. La responsabile Giustizia del Partito democratico si dice convinta che "la destra italiana rischia di aprire un conflitto con l'Europa proprio nel momento in cui dell'Europa abbiamo più bisogno". Il motivo? Anche, ma non solo, "per via delle modifiche chieste sul Pnrr. Mi sembra una mossa suicida". Raggiunta da Repubblica per la dem "la bocciatura della direttiva anticorruzione" "è in linea con l'azione di un governo che, dacché si è insediato, non fa altro che strizzare l'occhio a furbi ed evasori".
Tradotto: "Loro contestano che su questi temi possa intervenire una regolamentazione di livello europeo, ritenendo che in materia penale gli Stati debbano essere autonomi. È una posizione grottesca e fuori dalla storia. È da decenni che l'Unione europea interviene direttamente e indirettamente in materia penale. E questa direttiva, in cui ai Paesi membri si impone di prevedere l'abuso d'ufficio, è stata fortemente voluta dalla presidente von der Leyen".
E ancora: "Quel reato è stato riformulato nel 2020 per evitare storture, ma non va cancellato. Segnalo che la stragrande maggioranza dei giuristi e dei magistrati auditi in commissione Giustizia hanno detto tutti la stessa cosa: l'abolizione è contraria agli obblighi internazionali, punisce condotte in alcuni casi meritevole di sanzione ed è pure pericolosa perché l'abuso d'ufficio è considerato un reato sentinella per scoprire reati più gravi e combattere corruzione e criminalità organizzata". Alla base - è il suo ragionamento - il rischio che cancellarlo favorisca l'illegalità. Proprio nella giornata di mercoledì 19 luglio, la Camera ha bocciato la direttiva europea anti-corruzione, con le opposizioni che promettono battaglia.