Tempismo sospetto
Palamara fa il suo partito? Scatta subito la vendetta delle toghe: indagato
Luca Palamara annuncia la presentazione del suo movimento, "Oltre il Sistema", in vista delle prossime elezioni politiche e il giorno dopo arriva puntuale la notizia di una nuova (l'ennesima) indagine penale a Perugia che lo riguarda, come sempre fondata sulle dichiarazioni dell'avvocato Piero Amara, la "gola profonda" delle Procure di mezza Italia. L'ex presidente dell'Anm, secondo quanto riportato ieri dal Corriere e da Repubblica, avrebbe avvicinato un giudice della Cassazione a cui era stato assegnato un procedimento nei confronti di un amico di Amara, l'allora pm di Siracusa Maurizio Musco. Per monitorare lo stato di questo procedimento, Palamara avrebbe interessato, oltre al giudice, anche il presidente della Cassazione. Amara, da parte sua, avrebbe organizzato per Palamara una vacanza sulla neve al Sestriere a marzo del 2015. L'ex numero uno delle toghe, invece, avrebbe chiesto ad Amara, noto alle cronache per aver rivelato l'esistenza della loggia Ungheria, poi rivelatasi un tarocco, un orologio d'oro del valore di 30mila euro per la moglie, ottenendo come risposta: «Se ti comporti male con Maurizio io ti scanno».
MANCATO RISERBO
La notizia doveva rimanere coperta dall'assoluto riserbo. Furente il procuratore di Perugia Raffaele Cantone. Quanto accaduto «è un fatto gravissimo» ha detto all'Ansa Cantone, «la Procura di Perugia ha aperto un fascicolo per fuga di notizie». Gli atti erano nella disponibilità dei soli magistrati umbri. Sembra, infatti, che nemmeno i marescialli della polizia giudiziaria in servizio presso la Procura ne fossero in possesso. «La Procura di Perugia è parte offesa in questa fuga di notizie, faremo tutto il possibile per accertare da dove sia uscita», ha aggiunto Cantone. Chi ha avuto accesso a questi documenti per poi girarli ai giornali? Tutto lascerebbe intendere che dietro a questa operazione ci possa essere lo zampino di frange dei Servizi segreti e di pezzi della magistratura che hanno intenzione ad intorbidire il clima in vista della campagna elettorale 2023 e che, soprattutto, hanno il terrore che Palamara, ormai fuori dalla magistratura, possa rivelare notizie indicibili circa i rapporti fra toghe e politica negli ultimi anni. Non è escluso che del caso si possa interessare il Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. Immediata la replica di Palamara: «Quel che sta avvenendo non ferma la mia battaglia di verità: è il disperato tentativo di salvare i processi contro di me usando Amara e i giornali di riferimento» ha aggiunto. E a proposito dell'asserito interessamento alla vicenda Musco, Palamara ha ricordato che «si tratta di fatti già smentiti a suo tempo». L'ex toga ha fatto sapere di avere presentato denuncia per rivelazione di segreti d'ufficio, chiedendo l'intervento del ministro della Giustizia e del procuratore generale della Cassazione. «Nel maggio del 2019 (all'inizio dello scandalo che ha travolto il Csm, ndr) la pubblicazione di intercettazioni non depositate ha consentito a una corrente della magistratura (Magistratura democratica, la corrente di sinistra delle toghe, ndr) di gestire il potere per quattro anni costringendo alle dimissioni dal Csm magistrati regolarmente eletti» ha ricordato ancora Palamara. «Oggi» ha aggiunto, «si ripete la stessa storia. Ma oggi forse la paura fa 90. Il racconto fatto nei libri, il rinnovato interesse sul tema della giustizia da parte di tanti cittadini stufi di una giustizia che si serve dei giornali di riferimento del 'Sistema' per cecchinare il nemico di turno fa compiere un disperato tentativo di ricorrere a lenzuolate per inventare storie smentite dalle stesse carte».
L'OMBRA DEI SERVIZI
Palamara ha preannunciato ai legali un gesto eclatante, arrivando ad incatenarsi sotto il Palazzo di giustizia, se la Procura di Firenze, il ministro della Giustizia e la Procura generale della Cassazione non andranno fino in fondo a questa torbida storia che sta facendo rivivere all'Italia pagine buie della sua storia, quando le veline dei Servizi e i dossieraggi nei confronti di personaggi scomodi erano all'ordine del giorno.
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