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Omicidio Cerciello Rega, le chat dei carabinieri: "Devono morire come Cucchi", "Squagliateli nell'acido"

Spuntano nuove chat legate all'omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega, ucciso a coltellate nella notte del 26 luglio del 2019 a Roma. Condannati in primo grado per la morte del militare Natale Hjorth Finnegan Lee Elder. Proprio su di loro sono emersi nelle chat dei carabinieri del Nucleo investigativo e di altri colleghi agghiaccianti messaggi. Lo scambio è stato depositato in sede processuale e mostra alcune frasi pronunciate dagli agenti. 

 

 

Tra queste quelle di Fabio Manganaro, il militare a processo per aver bendato Hjorth nella caserma di via in Selci. L'uomo scriveva ai colleghi: "Ammazzateli più che potete, alla Cucchi". E ancora, un altro carabiniere: "Non mi venite a dire arrestiamoli e basta! Devono prendere le mazzate. Bisogna chiuderli in una stanza e ammazzarli (…) ‘sti soggetti sono come le bestie". Un altro, curioso di come i colleghi abbiano svolto il fermo dei due ventenni americani domanda: "Li avete sfondati di mazzate?" E un altro ancora suggerisce: "Bisogna squagliarli nell’acido". A trovare le chat l'ingegnere incaricato dal pubblico ministero Sabrina Calabretta, che ha lavorato a lungo su smartphone e computer dei militari.

 

 

In particolare il riferimento di Manganaro è a un'altra triste vicenda: la morte di Stefano Cucchi. Il ragazzo, nel 2009, è morto dopo essere stato sottoposto a misura cautelare. Vicenda per la quale la Corte d'Assise D'Appello a maggio 2021 ha condannato in secondo grado i due carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro. I due sono accusati di omicidio preterintenzionale e la Procura della Repubblica di Roma lo scorso dicembre ha chiesto la condanna di tutti e otto i carabinieri finiti a processo per i presunti depistaggi.