Così non va
Paola Severino, il dossier che le "vieta" il Quirinale: "Donna di sistema, ecco chi sono i suoi famosi clienti"
"L'avvocato che i potenti vorrebbero al Quirinale". Il quotidiano Domani dedica una durissiima copertina a Paola Severino, ex ministro della Giustizia nel governo dei tecnici presieduto da Mario Monti, tra 2011 e 2013, e soprattutto oggi tra i papabili per il ruolo di presidente della Repubblica, soprattutto se saltassero le ipotesi Draghi e Mattarella bis e prendesse quota quella della "quota rosa", vale a dire una donna al Colle.
Roba da far tremare d'invidia Marco Travaglio, ma non stupisce: il complottismo di Stefano Feltri è figlio naturale di quello di cui il suo padrino professionale, al Fatto quotidiano, è maestro indiscusso. La Severino, di cui nessuno a destra come a sinistra osa mettere in dubbio professionalità e preparazione, è bollata come donna "al centro del sistema". "Già nel 2013 e nel 2015 era in corsa per il Colle - ricorda il quotidiano edito da Carlo De Benedetti -. Se eletta, da presidente del Csm si troverebbe a capo dei magistrati che accusano e giudicano i suoi grandi clienti".
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Un conflitto di interessi quirinalizio, è l'accusa pesante di Domani, che fa riferimento allo sconfinato e prestigioso curriculum professionale della Severino versione avvocato: "Ha difeso tutte le più importanti aziende italiane, da Enel ad Aspi passando per Intesa", ricorda l'autore dell'inchiesta Giorgio Meletti (altra ex penna del Fatto quotidiano), sottolineando come lo Studio Severino abbia messo le mani più o meno in tutti i dossier più scottanti della storia italiana degli ultimi 30 anni, a cavallo tra economia, politica e giustizia.
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In altre parole, l'ex ministra è troppo vicina ai poteri forti per poter ambire al Quirinale. "Si dice che è un nome bipartisan, come fosse sinonimo di imparzialità", è un'altra delle insinuazioni contenute nello sterminato pamphlet anti-candidatura. Siamo dunque al cortocircuito: la Severino conosce forse meglio di qualsiasi politico lo stato delle cose italiane, ha il know-how per comprendere e cambiare un sistema e un potere giudiziario che nel 2021 ha toccato il Nadir, il punto più basso della sua credibilità tra scandali e guerre intestine. Ha statura politica pur essendo una tecnica, non è mai stata accostata a questo o quel partito, e infatti è rispettata da tutti. Pregi che nel magico mondo del totoColle diventano difetti se non addirittura ostacoli insormontabili, soprattutto se a muovere le pedine ambiscono a essere i soliti kingmaker di sinistra.