Giocare sporco

Giulia Bongiorno, "mai visto nulla del genere": l'intimidazione alla ragazza che accusa Ciro Grillo, terribili sospetti

"La Cassazione dice che nei processi per violenza sessuale bastano le dichiarazioni della persona offesa, se ritenuta attendibile. Noi qui abbiamo molto di più delle dichiarazioni della ragazza. Ci sono intercettazioni, chat, video, messaggi e tanto altro che per noi sono come una scatola nera. Dicono come sono andati i fatti". Così Giulia Bongiorno, avvocato difensore di Silvia (non il suo vero nome), dopo il rinvio a giudizio di Ciro Grillo per stupro. Le parole della Bongiorno sollevano la ragazza: "Avvocato, io oggi finalmente ricomincio a respirare". La Bongiorno racconta, al Corriere della Sera, di una ragazza "traumatizzata, molto sofferente che vive ogni giorno come se avesse accanto perennemente la sensazione fisica di quello che le è successo, una specie di compagna quotidiana. C'è anche chi si permette di pubblicare il suo nome e cognome e renderla identificabile", accusa però Giulia Bongiorno.

 

 

"Io trovo che questo sia gravissimo, mai ho assistito a una tale volontà di sgretolare la verità e distorcere i fatti. Sono stufa di leggere pezzettini di atti isolati che vengono interpretati male. Tutto questo, tra l'altro, diventa un deterrente per le donne che vogliono denunciare. Lei è sofferente ma determinata", spiega sempre la Bongiorno. I genitori di Silvia non hanno mai rilasciato interviste. Soltanto una nota.

 

 

 Un comunicato, diffuso a fine aprile scorso, in cui dicevano: "Non è facile rimanere in silenzio davanti alle falsità che si continuano a scrivere e a dire sul conto di nostra figlia. Abbiamo appreso che frammenti (frammenti!) di video intimi vengono condivisi tra amici, come se il corpo di nostra figlia fosse un trofeo: qualcosa che ci riporta a un passato barbaro che speravamo sepolto insieme alle clave". Il processo inizierà il 16 marzo.