Il caso
Denise Pipitone, l'allarme dei pm di Marsala: "Altissimo rischio". Si riparte da zero?
"Altissimo rischio di 'inquinamento'delle indagini": a lanciare l'allarme sono stati i pm di Marsala che si stanno occupando del caso di Denise Pipitone, la bimba scomparsa da Mazara del Vallo a 4 anni nel 2004. L'inquinamento di cui parlano i magistrati sarebbe provocato dalle "modalità con cui in modo martellante e asfissiante le trasmissioni tv e i siti si occupano del caso". Questa loro preoccupazione è stata inserita nel provvedimento con cui la scorsa settimana è stata chiesta l'archiviazione dell'inchiesta.
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Nelle pagine di motivazione del provvedimento, i pm ricordano le storie di falsi testimoni come Antonella Allegrini e il marito Paolo Erba. I due avevano contattato il legale della madre di Denise, l'avvocato Giacomo Frazzitta, e gli avevano raccontato di aver visto la bambina nell'hotel di Mazara in cui lavorava Anna Corona - ex del padre naturale di Denise - il giorno della scomparsa. Gli accertamenti bancari e telefonici, però, hanno provato che i due si erano inventati tutto.
"La vicenda è descritta così in dettaglio che chiunque potrebbe avere il ruolo di testimone - hanno fatto sapere i magistrati -. Un navigatore del web o uno spettatore di talk show sarebbe in grado di raccontare tutti i dettagli. Mitomani di ogni sorta e personaggi in cerca d'autore purtroppo si inseriscono indebitamente in questa vicenda ed è forte il rischio che persone innocenti vengano consegnate all'opinione pubblica come mostri da sbattere in galera".
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