Dietro le quinte
Sergio Mattarella, rumors sullo scandalo in magistratura: ecco perché non potrà fare il bis al Quirinale
Il prossimo presidente della Repubblica si troverà fin da subito di fronte a un arduo ruolo: riformare la giustizia. La richiesta di sottoporre a perizia psichiatrica Silvio Berlusconi e l'annessa sfilza di processi, così come le numerose accuse a Matteo Salvini e l'accerchiamento nei confronti di Matteo Renzi, fa pensare alla necessità di porre un freno a quello che Il Tempo definisce "un delirio di certe procure". Da qui il ruolo chiave del successore di Sergio Mattarella, che i partiti dovranno scegliere tra le figure pronte a sostenere questo cambio di passo.
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"Il garantismo, unito a una certa dose di coraggio, dovrebbe costituire l'elemento dirimente nella scelta - scrive il quotidiano romano : finché infatti lo strapotere delle procure non sarà limitato, la politica vivrà con la spada di Damocle delle inchieste sopra la testa e, quindi, qualunque disegno ne sarà condizionato". In una logica di questo tipo per il quotidiano si dovrebbe escludere a prescindere Mattarella, che dunque appare inadeguato. Sua infatti la decisione di non sciogliere il Csm durante lo scandalo scoperchiato da Luca Palamara.
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Sua anche la scelta di non pronunciarsi su alcuni casi di politicizzazione delle inchieste. Come Open Arms, quando la procura ha ordinato a decine di finanzieri di perquisire le case dei finanziatori di Matteo Renzi all'alba, per poi essere sconfessata dalla Cassazione. In virtù di questo sarebbe un segnale fortissimo la nomina di Berlusconi. Segnale forse troppo eccessivo. Da qui l’unica via percorribile per il leader di Forza Italia: puntare alla nomina a senatore a vita, come proposto dalla deputata ex forzista Micaela Biancofiore, a cui nessuno, se non un Movimento Cinque Stelle ormai alla deriva, avrebbe interesse ad opporsi.