Il direttore del Riformista
Piero Sansonetti contro i magistrati: "Silvio Berlusconi sbranato da pm belve. Cosa deve fare ora il Pd". Quirinale, cambia il quadro
Il Pd deve candidare Silvio Berlusconi al Quirinale. Ne è convinto Piero Sansonetti, direttore de Il riformista, che in una intervista a Il Giornale, spiega le ragioni: per "vigliaccheria", "davanti al potere di vita e di morte dei pm molti parlamentari tremano di paura. Però i tempi sono maturi perché il Partito democratico si liberi da queste catene ed esca dalla sacca che in cui si è cacciato, prigioniero dei 5 Stelle, del partito dei pm e della persecuzione a Berlusconi".
Una persecuzione che "ha impedito" al Pd "di provare davvero a vincere la sfida con il Cavaliere. Per uscire dalla sacca il Pd ha oggi davanti una occasione gigantesca". Ovvero, spiega Sansonetti, "candidare Berlusconi alla presidenza della Repubblica. Sarebbe una mossa geniale, che metterebbe in difficoltà anche la destra e metterebbe a capo dello Stato una delle personalità più prestigiose della politica di questi anni". Non solo: "Portando Berlusconi al Quirinale il Pd aprirebbe la stagione in cui la politica riprende il primato che le spetta sulla magistratura. E consentirebbe a Draghi di restare a Palazzo Chigi. O preferiscono che ci vada Salvini?".
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Il direttore attacca la magistratura: "Lì in mezzo, soprattutto tra i pubblici ministeri, ci sono delle belve. Gente che dà la caccia a Berlusconi con un unico obiettivo". Per due motivi: "Un movente è strettamente politico, è la necessità di tenere sottobotta costantemente il capo della componente liberale dello schieramento politico italiano per impedire che venga scalfito il potere incontrollato che dagli anni Settata la magistratura ha assunto in contrasto con lo stato di diritto e con la Costituzione". Il secondo movente è "personale: il rancore, l'odio che una parte dei nostri magistrati prova per Silvio Berlusconi".