Coincidenza?

Ilda Boccassini graziata dai colleghi? "Pressioni sui testimoni", chi vuota il sacco in procura: il caso si complica

Il 3 ottobre 2018 a Milano uno scooter con a bordo la figlia di due notissimi magistrati: Ilda Boccassini, allora procuratore aggiunto e oggi in pensione, e Alberto Nobili, capo dell'antiterrorismo, mette sotto un uomo che poi morirà in ospedale. Sul posto arriva anche il comandante dei vigili urbani Marco Ciacci. Per questo fatto Boccassini, Nobili e Ciacci sono stati indagati a Brescia per abuso d'ufficio, ma la procura ha chiesto l'archiviazione. "Ho già presentato opposizione, non sono soddisfatto per come sono state condotte le indagini, forse ci vorrebbe un supplemento di inchiesta", svela l’ex comandante della polizia municipale Antonio Barbato, oggi candidato con la Lega a Milano.

 

 

 

"Due testimoni mi hanno raccontato di aver subito pressioni in quei giorni nel corso del loro lavoro investigativo, ma con mia grande sorpresa ora mi dicono che la procura di Brescia non li ha mai convocati e ascoltati", racconta al Giornale. Dopo l'incidente, quel giorno dell'ottobre 2018, accorre immediatamente Nobili e poco dopo anche il comandante Ciacci. "Davanti alla Commissione sicurezza del Comune di Milano, Ciacci dirà che è stato Nobili a dargli la notizia, ma ne sminuirà la portata spiegando che il luogo era sulla traiettoria del ristorante cui era diretto con la moglie. Certo, la presenza di un pm così titolato sulla scena è ingombrante, anche se Nobili in quel momento è solo un padre angosciato", scrive il Giornale.

 

 

"Niente etilometro e nemmeno l'analisi per rilevare la presenza di droghe. Nelle chat dei vigili spuntano messaggi sarcastici: 'Io ho rilevato anche tripli mortali e non ho mai visto un comandante sul posto'. Ciacci in passato ha collaborato con Boccassini e circa 180 vigili lavorano a Palazzo di giustizia nelle squadre di polizia giudiziaria. Fin troppo facile scorgere sullo sfondo possibili conflitti di interesse e motivi di imbarazzo reciproco", si chiede ancora il Giornale. La ragazza viene indagata per omicidio stradale, poi risarcisce i familiari della vittima e patteggia nove mesi. La procura di Brescia invece indaga e conclude per l'archiviazione. Deciderà ora il gip se accettare la richiesta della procura. 

 

 

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