Todi

Todi in lizza per Capitale dell'arte contemporanea 2026

C'è Todi con il dossier "Ponte contemporaneo" tra i cinque progetti finalisti scelto dalla giuria per la selezione della città "Capitale italiana dell'Arte contemporanea" per l'anno 2026.

Lo ha reso noto il ministero della Cultura. Todi contenderà il titolo (23 le candidature iniziali) a Carrara, Gallarate, Gibellina e Pescara. I Comuni selezionati saranno convocati a Roma il 25 ottobre 2024 per le audizioni pubbliche. 

Sarà l'occasione per ogni città candidata di illustrare nel dettaglio il proprio progetto agli esperti che dovranno valutarli. Entro il 30 ottobre 2024, la giuria proporrà al Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, la candidatura ritenuta più idonea a essere insignita del titolo di "Capitale italiana dell'Arte contemporanea" per l'anno 2026, che riceverà un finanziamento di un milione di euro per la realizzazione delle attività progettate nel dossier.


   La "Capitale italiana dell'Arte contemporanea" è un'iniziativa del Ministero della Cultura che si affianca alle già esistenti "Capitale italiana della Cultura" e "Capitale italiana del Libro". La candidatura di Todi 2026 espleta la vocazione di Todi ad essere città-ponte dell’arte contemporanea, contesto in cui quest’ultima può assolutamente collegare persone e rigenerare luoghi celebrando il passato e, al contempo, immaginando il futuro grazie all’attuazione concreta di connessioni con contesti territoriali nonché nazionali e internazionali. 

Tali legami promuoveranno e valorizzeranno nuove esperienze creative.  Il progetto si articola in 4 sezioni principali: Rigenerazione dei luoghi e proposte artistiche - 15 artisti/e coinvolti in progetti principali di mostre e produzioni di opere permanenti. Sono 7 tra edifici, parchi e spazi, i luoghi che vengono rigenerati e riqualificati attraverso azioni artistiche (di figure senior e mid career), oltre che con acquisizione di nuove opere per la città. 

Nuove Gener-Azioni di creativi – Sono 7 i Comuni confinanti con Todi che ospiteranno opere site specific di artisti under 30, italiani e stranieri, per la creazione di una Rete Territoriale; 2 gli spazi scenario di giovane creatività contemporanea, declinata in mostre, laboratori e residenze. 

Arte e inclusione sociale - Todi 2026 trova nell’arte contemporanea la chiave per promuovere la partecipazione pubblica con particolare riferimento a persone con disabilità, coinvolgendole direttamente nella realizzazione di strumenti per l’accessibilità garantendo un’inclusione sociale autentica. 

Formazione - Todi 2026 è un progetto- modello sostenibile e replicabile nel tempo perché forma addetti ai lavori, professionisti nel campo educativo, sociale e culturale disseminando conoscenze sull’arte contemporanea e rigenerazione, nonché buone pratiche di inclusione. Tavole rotonde, seminari e talk con artisti, critici e altre professionalità artistiche sono gli strumenti individuati da Todi 2026 con cui creare una nuova attenzione sull’arte di oggi e la storia di domani.

"Todi non è solo da tanti anni città dell’arte contemporanea ad altissima densità se consideriamo il numero di abitanti (15.000) e l’estensione del centro storico, ma soprattutto attrattore di fondazioni, associazioni, artisti, imprenditori che provengono da ogni parte d’Italia e in particolare internazionali. Un valore aggiunto che permette di avere contatti, relazioni, visibilità ben al di fuori di Todi. A partire dalla presenza fino a un recente passato di artisti storicizzati come Beverly Pepper, Piero Dorazio, Alighiero Boetti, critici come Brian O’Doherty. La presenza dell’arte contemporanea a Todi ha una storia che inizia almeno dal 1979 e che ha arricchito Todi in modo permanente di opere d’arte di grandi artisti quali Beverly Pepper, Arnaldo Pomodoro, Fabrizio Plessi, Mark di Suvero. Le sue attività nel contemporaneo vanno dalla fotografia alla scultura pubblica e soprattutto forte è la sua propensione a investire in spazi pubblici dedicati all’arte, come testimonia il Museo d’arte contemporanea ricavato presso il Palazzo dei Priori, la cui futura programmazione lo vede attivamente coinvolto nel dossier capitale 2026"