Borgo Egnazia

Al G7 l'Italia torna a fare sistema e diplomazia economica

Il recente G7 in Puglia viene considerato dalla maggior parte degli osservatori come un successo della Presidenza italiana, grazie agli accordi portati in porto e all’attenta gestione dell’evento. Ma, la di là del bilancio ufficiale e della quota - inevitabile - di polemiche, un dato meriterebbe un plauso bipartisan. La premier non ha avuto paura di essere ambiziosa, provando senza complessi di inferiorità ad usare il vertice per dettare l’agenda, riaffermando l’Italia come protagonista sulla scena internazionale. L’Italia vuole contare di più. E non ha paura di dirlo. 
E’ ovvio che il primo banco di prova della rinnovata ‘confidence’ italiana sarà la formazione della prossima Commissione Europea, dove Roma cerca ruoli di peso. Ma è sul terreno economico, o meglio della diplomazia economica, che si vedono i primi risultati concreti, già tangibili durante il vertice pugliese. 
La premier ha convocato il meglio dell’economia italiana, da CDP ad Eni, da Enel a Sace e provare a ‘fare sistema’ aumentando la rilevanza dell’Italia nel mondo, allargando la nostra sfera d’influenza.
Ne è esempio il Piano Mattei che, partito tra molte critiche, ha dimostrato di avere sostanza e progettualità concreta proprio in occasione del G7, raccogliendo una prima tornata di fondi da 130 milioni di dollari oltre ad accordi per ulteriori 150 milioni di prestiti agevolati. 
Ma la nuova proiezione internazionale cercata dall’Italia guarda non solo verso l’Africa ma anche verso i Paesi emergenti, sempre più decisivi sulla scacchiera mondiale. 
Fa scuola la convergenza tra l’amministratore delegato di Enel, Flavio Cattaneo e il presidente brasiliano Lula focalizzato sul piano industriale, gli investimenti e le assunzioni da parte Enel in Brasile. Intesa siglata, non a caso, dopo un bilaterale tra Meloni e il capo di Stato sudamericano.  
L’azienda italiana investirà nel Paese sudamericano circa 3,7 miliardi di dollari. Un netto cambio di passo e aumento del 45% rispetto ai circa 2,5 miliardi di dollari che era stati previsti nel piano strategico precedente. Il presidente Lula ha confermato che il Brasile è disponibile a rinnovare le concessioni al Gruppo italiano, con evidenti benefici per il Gruppo elettrico. 
Un risultato concreto di grande rilevanza che dimostra che quando c’è una visione strategica comune, il Sistema Italia funziona. Le grandi aziende italiane insieme alla politica, con una linea condivisa e forte, possono contribuire a far tornare il Paese al centro dello scacchiere geopolitico internazionale.