Il ministro
Calderone: "Messi in campo 3 miliardi di interventi per il lavoro e per i giovani"
Investire sul capitale umano, sulla formazione e lo sviluppo delle competenze per attrarre e valorizzare i giovani talenti. Sono questi i temi cardine approfonditi ieri nell’ Adnkronos Q&A, “Le competenze, un punto fermo”. Temi che si intrecciano con la trasformazione digitale e sicurezza sul lavoro, sempre più al centro delle azioni di questo governo: “Durante il percorso parlamentare abbiamo introdotto norme sulla sicurezza sul lavoro e nel decreto coesione appena approvato abbiamo messo in campo quasi 3 miliardi di interventi per il lavoro e per i giovani – ha spiegato Marina Calderone, Ministro del lavoro e delle Politiche Sociali -. Si sta concludendo l’esame degli emendamenti e tutto sta procedendo secondo le tempistiche già delineate”. Sulle sfide future per il lavoro, il ministro ha parlato anche di IA: “Abbiamo previsto un osservatorio sull’impatto dell’IA sul mondo del lavoro. L’obiettivo del piano di azione sull’IA è quello di dare una visione umano-centrica dello strumento, deve essere preservato il diritto costituzionale delle persone a lavorare. L’IA deve servire a lavorare meglio e in modo più sicuro, si pensi alle applicazioni su sicurezza e salute nei luoghi del lavoro o alle attività di supporto alla popolazione anziana”
Il confronto su questi temi, grazie al contributo di esponenti del mondo accademico, sindacale e aziendale, ha consentito di avere una visione chiara sul futuro del lavoro nel Paese, “sdoganato” da vecchi steccati e pregiudizi, orientato verso una trasformazione radicale che guardi alla ricchezza e diversità di competenze mirate a valorizzare il capitale umano.
“L’investimento nel capitale umano e nella formazione è un pilastro che sostiene non solo la crescita individuale dei lavoratori, ma anche quella collettiva delle organizzazioni – ha osservato Davide Desario direttore Adnkronos –. È attraverso la formazione continua che possiamo assicurare che la domanda e l’offerta di lavoro non solo si incontrino, ma si integrino in modo costruttivo, generando valore aggiunto”.
La percezione dell’importanza di formazione e preparazione nel processo di evoluzione del mondo del lavoro risulta, inoltre, evidente dai risultati di una rilevazione condotta dall'Adnkronos sul sito e i canali social rispetto al tema 'Lavoro, competenze e formazione, quali sono le nuove priorità?’, che ha coinvolto circa 2000 persone nel periodo compreso tra il 9 e il 24 maggio 2024. Le competenze digitali sono utili per trovare lavoro per il 33% degli utenti coinvolti nella rilevazione; dato rafforzato dal 58% che si dice convinto che solo la formazione e l’aggiornamento migliorano la propria posizione lavorativa. A chiudere il cerchio “ideale” di questo scenario futuro è la necessità, per il 60%, di investire sulle persone per affrontare al meglio la trasformazione digitale già in atto nel mondo del lavoro.
“Sull’occupazione, i dati sono incontrovertibili – afferma Claudio Durigon, Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - con il 62% di occupati, 24 milioni circa. Un record storico dal 1970 ad oggi e, anche se non è ancora abbastanza vedendo la media europea, la direzione è quella giusta. Il problema più impellente è sicuramente quello delle competenze collegato, in un certo senso, al gap tra Nord e Sud, la parte del Paese che è ancora in sofferenza”.