Il colloquio
"La nueva ola", intervista al regista Caye Casas
In competizione con “La Mesita Del Comedor” (Il tavolino di vetro), il noto regista e sceneggiatore Caye Casas che presenta il suo thriller, vissuto in un crescendo di violenza e terrore. Il film è già stato venduto in 15 Paesi , tra cui il Messico e la Romania dove in sala c'erano più di mille persone. Tra i premi ricevuti: Miglior Film al Bruxelles Film Festival; Premio del Pubblico de Cine de Horror; Menzione Speciale per la migliore Sceneggiatura al Grimmfest di Manchester. Uscirà nei nostri cinema nella prossima stagione cinematografica, distribuito da Exit Media.
Casas, il suo film premiato a livello internazionale è un thriller completamente diverso da solito. C'è tensione, paura, ma anche poco spargimento di sangue. Come è nata questa idea?
”Avevo in mente da tempo di girare un film che fosse spaventoso, ma che non richiamasse l'horror. Un insieme anche di black humor. Ho pensato a cosa avrebbe fatto più paura a due coniugi che vivono nella loro casa, con un figlio neonato”.
Il film esce dai soliti clischè, quindi, mi spieghi un po' meglio. Su cosa si basa la storia?
“Su un elegante tavolino coperto da un vetro”.
Quindi ,è il destino a cambiare le vite dei protagonisti?
“Infatti, sono proprio la sfortuna e il destino a decidere anche la vita di questa famiglia apparentemente felice. Il film prosegue, lasciando in sospeso lo spettatore che poi deve anche lavorare con l'immaginazione”.
Il suo film è coraggioso. Cos'è il coraggio per un regista?
“Avere la forza di portare avanti le proprie idee. Ora sono felice! Ho telefonato a mia madre e le ho detto del successo del film, e sa cosa mi ha risposto? Se cade il tuo aereo, continueranno a parlare di te...e avrai ancora più successo”.
Uno scherzo, o anche lei ama l'horror?
“Mia madre sa bene come distinguere la verità dall'ironia, è fortissima!”.
Essendo un thriller, non può raccontarci la trama, però mi dica: perchè è incentrato tutto su un tavolino di vetro?
“Nel film, il protagonista lo avevo appena acquistato, gli piaceva, ma poi...”.
Nella vita reale è suo?
“Sì, mio. L’ho pagato circa 300euro”.
Con questo film quanti premi ha preso? In futuro, girando una nuova storia, dobbiamo aspettarci anche un Oscar?
“Un Oscar? Beh, mi piacerebbe. In effetti questo mio film è stato richiesto in molti paesi a livello internazionale, ed ha ottenuto premi molto importanti”.
Crede nel cinema indipendente?
“Ma non è facile riuscire a fare un film. Bisogna avere la storia giusta”.
Ora a che sta lavorando?
“Ho in programma due commedie nere e un dramma. Il lavoro è vita”.
La vita può essere piacevole anche scegliendo un buon cibo. Qui a Roma cosa ordina quando si reca al ristorante?
“Facile: pasta alla carbonara, polpette e pizza. l'Italia mi incanta, potrei viverci. Mi piace anche il cinema italiano, quello del regista Paolo Sorrentino, che ha girato La grande bellezza”.
Prima di salutarla , mi dice quando uscirà il suo thriller?
“In Italia a novembre. Credo che piacerà, perchè è un film che non si dimentica”.