Film
Laetitia Casta e il nuovo film "Una storia nera"
La violenza domestica ancora una volta vincerà al box office. Chissà quante donne, guardando questo film ritroveranno le stesse parole, le stesse umiliazioni, le stesse botte che hanno subito nel silenzio della loro casa. Vite spezzate da un uomo che le aveva giurato di amarle per tutta la vita. Lo racconta molto bene il regista Leonardo D' Agostini, muovendo la sua storia tra il thriller e il dramma processuale, in un'atmosfera fatta di silenzi e di vendette, ma smorzando in partenza ogni pericolo dii retorica. Sul grande schermo i nostri protagonisti, emotivamente distanti, sono accomunati dall'imperativo categorico di sopravvivere, che è il sentimento naturale di qualunque donna mandata al “macello”, senza neppure saperne il perché: “Il film non da risposte, spiega il regista, ma apre a riflessioni. Ho avuto la fortuna di trovare nell'omonimo romanzo “Una storia nera” (edito da Mondadori), scritto della mia moglie Antonella Lattanzi, una storia forte, fatta di conflitti e contraddizioni”. Il film sceneggiato dalla Lattanzi con D'Agostini e Ludovica Rampoldi mette in luce ogni attimo di quei silenzi, di quell'odio nascosto, capace di tutto: sei una morta che cammina, sì sottolinea. Perché ci sono uomini che dicono anche questo: “mi è capitato di incontrare delle donne lasciate sole”, spiega la scrittrice,” la violenza è sbagliata e i figli che sono stati cresciuti in questa atmosfera, non la dimenticano mai e se la porteranno sempre nel cuore.” Ma passiamo alla storia: Vito (Giordano De Plano), e Carla (Laetitia Casta), sono separati e hanno tre figli, Nicola, Rosa e Mara. Vito ha una nuova compagna, Carla frequenta sporadicamente un uomo. Ma una sera Carla invita l'ex marito a cena per il compleanno della figlia più piccola: sembra tutto sereno, quasi normale. Si salutano con affetto anche quando Vito va via…però di lui non si saprà più nulla. Qual è la verità? Prodotto da Matteo Rovere per Groenlandia e Rai Cinema, sarà nei cinema dal 16 maggio distribuito da 01. Tra i protagonisti anche Andrea Carpenzano, Cristiana Dell'Anna, Lea Gavino, Mario Sgueglia e Licia Maglietta. Poi c'è un personaggio femminile molto forte, quello della francese Laetitia Casta, imperturbabile, misteriosa, quasi “diabolica”. Perché la vendetta è femmina!
Signora Casta, cosa ha pensato quando ha letto la sceneggiatura?
“Quando ho ricevuto il progetto sono subito entrata in empatia con Carla e la sua ambiguità. Credo che dopo le violenze subite, non si possa neanche giudicare”.
Vittima?
“Sì, è una storia nera. Carla non solo è straniera in Italia, ma vive con il ricordo di un marito violento da cui ha accettato tutto, botte e parole cattive. E quella famiglia apparentemente perfetta che ora non esiste più”.
Perchè lo fa?
“Solo per proteggere i figli, ha paura per loro ed accetta tutto ciò che non è accettabile, perché non ha neppure una sua indipendenza economica”.
La situazione non è facile...
“Anche lei non sa più chi è, vuole crescere, non solo come madre, ma anche come donna”.
In Italia ci sono troppi femminicidi, anche in Francia è così?
“Questa cosa esiste da tempo, è un tabù che è diventato corale. A Parigi quando c'è una nuova vittima ci sono sempre delle manifestazioni. Però qui ci si muove molto, in Francia è diverso”.
Se ne parla anche nei film francesi?
“Sì, anche del patriarcato e della violenza. Invece, da voi, nel cinema, se ne parla troppo poco”.