Cinema

William Dafoe vola agli Oscar. E lui raccoglie l'onore della Walk of fame

Annamaria Piacentini

“Povere creature” è il film con cui il regista Yorgos Lanthimos ha vinto il Leone d'Oro al festival di Venezia. E mentre è in corsa agli Oscar, il suo protagonista Willem Dafoe ha ricevuto la Stella sulla Walk of Fame di Hollywood. Un bel colpo mister Dafoe, e per dirla tutta, anche meritatissimo. Con lui Emma Stone nei panni di Bella Baxter, una sorta di Frankestein al femminile, suicidatasi per sfuggire ad un marito violento, ma riportata in vita con il cervello di una neonata, da uno scienziato senza scrupoli, il misterioso Goldwin Baxter (Dafoe). Alla ricerca di capire e iniziare un nuovo percorso, Bella esplora soprattutto la sfera sessuale. Che questo film non fosse “casto”, lo si sapeva sin dal settembre del 2023 al Lido, dove gli è stata riservata una vera ovazione. Tratto dall'omonimo romanzo di Alasdair Gray, il film che ha la durata di 2h e 21', ed è ambientato a Londra nella seconda metà dell'Ottocento. Nei cinema arriverà il 25 gennaio, distribuito da Walt Disney. Ecco cosa ci racconta Willem Dafoe, un americano di cittadinanza italiana.

Dafoe, questa favola esistenzialista ha vinto il Leone d'Oro al festival di Venezia, in America due Golden Globe....siamo in attesa dell'Oscar. Cosa vede in particolare del suo personaggio capace di giocare con la vita e la morte?

“Questa storia prende a piene mani il soggetto tratto dal libro. Nel mio caso il personaggio è una creatura che si innamora, che crede profondamente nella scienza ritenendo giusta la sua scelta. Esprime una liberazione attiva.  Lo vediamo attraverso gli occhi di una donna”.

Panni difficili da indossare, quelli del dr Baxter, giusto?

“Difficili anche dal punto di vista caratteriale. Per esempio, in Povere creature, ci sono momenti quasi demoniaci”.

Povere creature, ma anche poveri uomini. Si dice che il genere maschile sia alla “frutta”. E nel film ci sono anche scene di sesso...

“Il film mette in mostra la resistenza delle donne, infatti sono cambiate molte cose, devo dire che faccio fatica a trovare il modo di salvare me stesso”.

Simpatico, ma si salva da solo. È anche un grande attore. Che effetto le ha fatto ricevere la Stella sulla Walk of Fame di Hollywood?

È stata una cerimonia bellissima, la Stella è un premio che mi ha dato conferma di far parte di tanti registi e attori con cui ho lavorato. Erano presenti in molti”.

Unico neo?

“È difficile accettare che quella Stella vivrà più di me!”.

Fra i tanti personaggi che ha interpretato, cosa vorrebbe fare in futuro?

“Da attore mi piace indossare sempre i panni altrui. Da ieri ad oggi tutti i ruoli che mi hanno affidato hanno avuto qualcosa che mi ha stupito e che non dimentico”.

Quello del film di oggi?

“E’ una rivisitazione di Frankenstein, ma questa volta il  medico non  uccide la sua preda  perché si innamora della creatura che ha fatto rinascere”.