Violenza sulle donne
Violenza sulle donne, fare formazione nelle scuole. Happiness: dagli strip analizzo il comportamento degli uomini
C'è chi, come Sara, in arte Happiness, stripper, che vive sulla propria pelle il modo in cui gli uomini si relazionano con le donne che ha iniziato un percorso di formazione nelle scuole. Raccontando cosa fa, le differenze di approccio dei diversi paesi e il ruolo della sessualità nella vita quotidiana.
Sono 125 le donne uccise nel 2022, il 95% maggiorenni e il 78% italiane. Sono stati 103 gli omicidi in ambito familiare, 61 per mano del partner o ex, 34 da un genitore o da un figlio. Sono le cifre della strage ricordate in un'analisi realizzata in occasione dell'8 marzo dalla Direzione centrale della Polizia criminale ma la violenza non è solo questo, sono anche quei gesti, più piccoli, che dovrebbero far partire il campanello d'allarme.
Happiness, nome d’arte e stato d’animo quasi perenne, fuori e dentro i nightclub che sono, da qualche anno, il suo ufficio dal quale ha una visuale ampia di come gli uomini si relazionano con le donne. Ma è possibile eliminare determinati pregiudizi che sembrano cuciti al tessuto culturale del nostro Paese? Le chiediamo.
“Si, dobbiamo farlo. Bisogna inserire già a partire dalle scuole elementari delle lezioni di educazione sessuale. Troppo spesso, gli adolescenti e i giovani adulti si sentono confusi e inesperti quando si tratta di questioni sessuali, questo porta a comportamenti irresponsabili e non rispettosi.” Così dice Sara che oltre al suo lavoro cerca, attraverso i social, di fare informazione in questa direzione.
“Conosciamo il nostro paese e il modo in cui viene trattato questo tema fin troppo delicato, molti genitori infatti sostengono che l’educazione sessuale sia un tema troppo intimo e privato per essere insegnato nelle scuole e quindi, insiste Sara, è giusto che la si impari sui siti o nei club? L’educazione deve passare per la scuola”
“Ad esempio da un po’ di tempo si tende sempre di più a soffermarsi sulle questioni femminili e passano troppo spesso in secondo piano i molti bisogni dell’universo maschile, che non possiede gli strumenti adatti per dividerli tra quelli che derivano dalla sua cultura ed educazione e quelli che invece sono effettivamente richiesti da mente e corpo”, conclude.
“Fare educazione sessuale non significa spiegare ai bambini come nascono, significa piuttosto essere in grado di affrontare temi molto importanti e delicati come il rispetto, la tolleranza e, soprattutto, il consenso che è poi la chiave di tutto. Il rischio di non educare i giovani sulle questioni sessuali è troppo grande, tutti dovrebbero essere preparati e informati su come proteggere se stessi e soprattutto gli altri.”