E-learning/Cifa e Confsal insieme con Fonarcom propongono l’accreditamento delle piattaforme
Bologna, 25 novembre. Dalla 22° edizione di Ambiente Lavoro Andrea Cafà, presidente del fondo interprofessionale Fonarcom e della datoriale Cifa Italia, rilancia la proposta di un sistema di accreditamento delle piattaforme che erogano l’e-learning in materia di sicurezza.
“Fonarcom è stato il primo fondo, durante il lockdown, a deliberare la possibilità di trasformare la formazione in aula in formazione a distanza. Nel luglio del 2021 ha pubblicato il primo avviso per l’accreditamento delle piattaforme per l’e-learning. Non stupisce, dunque, che un anno fa sia giunta proprio da Cifa una proposta al Ministero del Lavoro con la richiesta di introdurre standard minimi di qualità al fine di migliorare l’ambiente di apprendimento e ottenere una tracciabilità garantita e non modificabile da parte dell’ente di formazione” esordisce Cafà.
“E’ importante che le piattaforme dei soggetti erogatori dialoghino con il CED dell’INAIL, dell’INL e dell’ANPAL e con altri enti interessati, così da migliorare la gestione delle attività formative, l’attività ispettiva dell’INL, l’attività di prevenzione e di monitoraggio dell’INAIL, ecc.” prosegue.
“La nostra proposta resta quanto mai attuale. Spero che il Governo Meloni e in particolare il ministro del lavoro, Marina Calderone, ne colgano i molti aspetti positivi in termini di trasparenza, di efficientamento e di qualità dei processi e degli ambienti formativi” conclude Cafà.
Gli fa eco Manlio Sortino, presidente Epar, ente bilaterale Cifa-Confsal: “Già durante la pandemia avevamo utilizzato lo strumento della digitalizzazione per costituire il primo Albo nazionale RLST, formando i professionisti della sicurezza e dotandoli di infrastrutture digitali utili a tutelare imprese e lavoratori”.
E proprio sugli organismi della bilateralità interviene Angelo Raffaele Margiotta, segretario generale Confsal: “Insieme con la contrattazione collettiva svolgono un ruolo importante per la sicurezza sui luoghi di lavoro, soprattutto in una logica preventiva. Infortuni e morti sul lavoro possono essere meglio contrastati da una prevenzione partecipata che coinvolga i lavoratori e tutti gli attori del processo produttivo”.
D’accordo sulla proposta anche l’ex ministro del Lavoro, Cesare Damiano, oggi nel Cda di Inail: “E’ importante che le piattaforme si accreditino e traccino la formazione perché questo consente di avere un quadro preciso della tutela della sicurezza sul lavoro. Aggiungo che la formazione, che oggi in alcuni contratti come quello dei metalmeccanici è un diritto soggettivo, dovrebbe essere un diritto sancito dalla Costituzione. In questa fase di grandi transizioni avere un tracciato della vita del lavoratore, sotto il profilo della tutela della salute e della sicurezza, sarebbe un enorme passo in avanti”.
Per il presidente dell’Inail, Franco Bettoni “dobbiamo procedere nel sensibilizzare, far rispettare le norme e creare una ‘cultura della sicurezza’. Per questo il dialogo tra piattaforme è fondamentale. Dobbiamo cercare di andare tutti nella stessa direzione”.
Per Walter Rizzetto, presidente Commissione Lavoro della Camera, “gli obblighi normativi e le attività sanzionatorie sono importanti, ma ancor prima di reprimere serve formare. E questo sia da parte datoriale sia da parte di chi riceve l’offerta di lavoro. Per questo ho ripresentato la mia proposta di legge per una formazione e un insegnamento della sicurezza sul lavoro nelle scuole secondarie. Perché parte tutto da lì”.