Il ministro

Difesa, Giancarlo Giorgetti smuove l'Europa: "Ecco come finanziare il piano Difesa"

Un piano preciso per finanziare la Difesa. L’Italia vuole evitare ulteriore debito pubblico per aumentare la difesa e preferisce che i privati abbiano maggiore ruolo, grazie al sostegno di garanzie pubbliche europee, sul modello di InvestEu. Inoltre il piano dev’essere europeo, seppure con la titolarità e la specificità degli Stati membri, e allargato: non solo difesa ma anche sicurezza e protezione. La proposta la presenterà il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, al tavolo della cena dell’Ecofin stasera.

Secondo le stime italiane - fanno sapere fonti del Mef - una garanzia pubblica di circa 16,7 miliardi di euro può far leva su investimenti privati fino a 200 miliardi di euro nei prossimi tre-cinque anni, raggiungendo un moltiplicatore stimato di circa 12x. L’ambiziosa mobilitazione sarà realizzata attraverso una struttura di garanzia europea multi-tranche, ottimizzando attentamente l’uso complementare delle risorse nazionali e dell’Ue. La struttura innovativa mira a incanalare in modo efficiente i fondi privati, in particolare nei settori high-tech e nelle imprese fondamentali per la resilienza e la sicurezza dell’Europa, tra cui difesa, sicurezza informatica, produzione avanzata, intelligenza artificiale e tecnologie a duplice uso. Le perplessità dell’Italia sul piano ReArm Europe - già espresse dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al tavolo dei leader - riguardano innanzitutto il carico di nuovo debito. "Dobbiamo tenere presente che qualsiasi nuovo debito pubblico, nazionale o europeo, dovrà essere rimborsato, il che richiede una visione a lungo termine di ripresa economica sostenibile a livello europeo", spiegano ancora fonti del Mef. E la proposta italiana ha riscosso parecchio successo in Europa. Il primo a sposare questa posizione è stato il ministro francese dell’Economia, Eric Lombard, durante la sessione pubblica dell’Ecofin: "Ho preso debita nota di quanto proposto dall’amico italiano. Credo sia davvero una proposta molto interessante e occorrerà lavorarci su. Potrebbe essere un nuovo strumento per finanziare l’industria della difesa in Europa".

 

 

E la presa di posizione dell'Europa arriva subito dopo con le parole del commissario europeo all’Economia, Valdis Dombrovskis: "Stiamo cercando di capire come sfruttare gli investimenti privati, incluso ciò che può essere fatto attraverso programmi come Invest Eu e altri programmi di finanziamento Ue, perchè è chiaro che dovremo aumentare la capacità dell’industria della difesa e dei finanziamenti dell’Ue. Ma ovviamente, dobbiamo anche ricordare la specificità dell’industria della difesa in larga misura guidata dalla domanda pubblica e dagli appalti pubblici. Quindi, la domanda dell’industria della difesa degli Stati membri sarà fondamentale". "Ci sono molte proposte sul tavolo e accogliamo con favore ciascuna di esse. Crediamo che ci servano molti strumenti per migliorare e spendere per la difesa e, sicuramente, c’è molto spazio per finanziamenti privati e settore privato in questo sforzo di riportare la sicurezza in Europa", ha invece spiegato il ministro dell’Economia della Polonia (presidente di turno dell’Ue), Andrzej Domanski. 

"La proposta italiana è stata accolta con favore. È anche da discutere con la Commissione, ma il messaggio da parte mia è che sicuramente abbiamo bisogno di mercati dei capitali più forti. Ecco perchè stiamo discutendo di Unione di risparmi e investimenti per essere in grado di trovare crescenti esigenze. Ecco anche perchè stiamo discutendo con la Bei", ha aggiunto.