Forum di Davos
Ursula von der Leyen replica a Trump: clima, energia e rapporto con gli Usa? Quanti dubbi sul discorso di lady Ue
Un uragano, Donald Trump. Un discorso, quello della vigilia all'Inauguration Day, la cui portata è quella di uno tsunami. Addio green deal, gli Usa fuori dai patti di Parigi, nuove relazioni con la Ue. E a quel discorso oggi replica Ursula von der Leyen, non invitata al Giuramento. E la presidente della Commissione, per certi versi, appare tramortita, su un altro pianeta.
Intervenendo al Forum economico di Davos, ha spiegato: "Questo nuovo impegno con i Paesi di tutto il mondo non è solo una necessità economica, ma un messaggio al mondo. È la risposta dell'Europa alla crescente concorrenza globale. Vogliamo una maggiore cooperazione con tutti coloro che sono aperti a questo. E questo include ovviamente i nostri partner più stretti. Penso, ovviamente, agli Stati Uniti d'America. Nessun'altra economia al mondo è così integrata come la nostra", ha sostenuto.
"Le aziende europee negli Stati Uniti impiegano 3,5 milioni di americani. E un altro milione di posti di lavoro americani dipendono direttamente dal commercio con l'Europa. Intere catene di fornitura si estendono su entrambe le sponde dell'Atlantico. Ad esempio, un aereo americano è costruito con sistemi di controllo e fibre di carbonio provenienti dall'Europa. E i medicinali americani sono realizzati con sostanze chimiche e strumenti di laboratorio che provengono dalla nostra parte dell'Atlantico. Allo stesso tempo, l'Europa importa il doppio dei servizi digitali dagli Stati Uniti rispetto all'intera Asia-Pacifico. Di tutte le attività americane all'estero, due terzi sono in Europa. E gli Stati Uniti forniscono oltre il 50% del nostro Gnl. Il volume degli scambi tra noi è di 1,5 trilioni di euro, che rappresentano il 30% del commercio globale. C'è molto in gioco per entrambe le parti. Quindi la nostra prima priorità sarà impegnarci presto, discutere interessi comuni ed essere pronti a negoziare. Saremo pragmatici, ma rimarremo sempre fedeli ai nostri principi. Proteggere i nostri interessi e sostenere i nostri valori: questo è il modo europeo", ha spiegato Von der Leyen.
Dunque, sul clima. "L'accordo di Parigi continua a essere la migliore speranza per tutta l'umanità - ha ripreso Ursula -. Quindi l'Europa manterrà la rotta e continuerà a lavorare con tutte le nazioni che vogliono proteggere la natura e fermare il riscaldamento globale. Allo stesso modo, tutti i continenti dovranno cogliere le opportunità dell'intelligenza artificiale e gestirne i rischi", ha scandito. Ma senza gli Usa, ovviamente, il discorso si fa molto più complesso. "Anche in un momento di dura competizione, dobbiamo unire le forze. E l'Europa continuerà a cercare la cooperazione, non solo con i nostri amici di lunga data che la pensano come noi, ma con qualsiasi paese con cui condividiamo interessi. Il nostro messaggio al mondo è semplice: se ci sono vantaggi reciproci in vista, siamo pronti a impegnarci con voi. Se volete aggiornare le vostre industrie di tecnologie pulite, se volete ampliare la vostra infrastruttura digitale, l'Europa è aperta agli affari", ha chiosato.
Quindi assicura di voler tenere la barra dritta sulla transizione green, ma anche su questo punto, senza gli States, l'obiettivo appare molto più difficile da realizzare. "Tutti i continenti dovranno accelerare la transizione verso le emissioni nette zero e sostenere il peso sempre maggiore del cambiamento climatico. I suoi effetti non possono essere ignorati. Ondate di calore in Asia, inondazioni dal Brasile all'Indonesia, dall'Africa all'Europa. Incendi boschivi in Canada e California. Uragani negli Stati Uniti e nei Caraibi. Il cambiamento climatico è ancora in cima all'agenda globale", ha assicurato Ursula.
E ancora, ha spiegato come a suo giudizio per tornare a prezzi energetici "bassi e stabili", la soluzione "a medio termine" è "l'energia pulita", perché "è economica, crea posti di lavoro locali di alta qualità e contribuisce alla nostra autonomia energetica", ma "c'è ancora del lavoro da fare per garantire che questi benefici vadano anche alle imprese e ai privati". Per questa ragione "non solo dobbiamo continuare a diversificare il nostro mix energetico e sviluppare ulteriormente la produzione di energia da fonti rinnovabili e, in alcuni Paesi, da energia nucleare, ma dovremo investire nelle tecnologie energetiche pulite di ultima generazione, come la fusione, il miglioramento dei sistemi geotermici e le batterie a elettroliti solidi", ha concluso von der Leyen. Ma il mondo sta cambiando...