Tutti a casa
Meloni da Trump, come rosicano i leader europei: "Nessun messaggio", "Schiena dritta", "che fine faremo"
Tutta l'Europa guarderà a distanza Donald Trump e la cerimonia di insediamento alla Casa Bianca. Tutti i leader a casa, a parte la premier italiana Giorgia Meloni, unica invitata dal presidente eletto degli Stati Uniti. E agli altri non resta che commentare o, in certi casi, "rosicare".
La presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, ha tenuto a precisare a riguardo di non aver trasmesso "nessun messaggio particolare" alla Meloni da trasmettere a Trump. Lo ha confermato la portavoce della Commissione europea, Paula Pinho, nel briefing quotidiano con la stampa. "In effetti, hanno parlato, ma non è chiaro se fosse collegato alla visita" di Meloni in America, ha dichiarato Pinho. "Come sapete si tratta di una cerimonia, più che di un incontro. Quindi, in questo contesto, non c'era bisogno di trasmettere alcun messaggio particolare", L'ambasciatore Ue negli Stati Uniti sarà comunque presente alla Casa Bianca. Per il momento, ha concluso Pinho "non è prevista alcuna riunione" fra Von der Leyen e Trump ma la Commissione sta cercando di organizzare "un incontro di questo tipo il prima possibile".
Allarme invece a Parigi. Secondo il primo ministro francese François Bayrou tanto la Francia quanto l'Unione Europea saranno "schiacciate" dalle politiche annunciate dal presidente americano se non faranno nulla per reagire. "Gli Usa hanno deciso una politica incredibilmente dominante in termini di dollaro, di politica industriale, sugli investimenti", ha detto Bayrou in un discorso a Pau, la città di cui è sindaco. "Se non facciamo nulla, saremo dominati, schiacciati ed emarginati. Questa decisione che spetta a noi, ai francesi e agli europei, perché senza l'Europa non è possibile, è il modo per darci una regolata".
Sibillino il cancelliere tedesco uscente, il socialdemocratico Olaf Scholz: "Vorrei consigliare a tutti di mantenere sempre la schiena dritta". In occasione di un evento organizzato dalla Frankfurter Allgemeine Zeitung (Faz) a Berlino, Scholz ha dichiarato pubblicamente che i confini "universalmente" non dovrebbero essere toccati: una chiara risposta alle rivendicazioni territoriali di Trump su Groenlandia, Panama e Canada. "Credo che questo sia un aspetto che ci accompagnerà nel prossimo futuro. Bisogna essere chiari sulla questione". E' invece "del tutto normale" che Trump non lo abbia invitato. Al posto di Schol, alla cerimonia sarà presente l'ambasciatore tedesco a Washington, Andreas Michaelis. "È del tutto normale che gli ambasciatori rappresentino i paesi in queste", ha detto Scholz, aggiungendo che è anche "Ok" il fatto che siano stati invitati singoli capi di Stato e di governo, come la presidente Meloni e quello argentino Javier Milei.