Automotive e ideologia
Giorgia Meloni, "le regole Ue ci mettono in ginocchio": con Fitto si volta pagina
Con Raffaele Fitto vicepresidente esecutivo della Commissione Ue può cominciare la battaglia da giocare tra Strasburgo e Bruxelles. "L'Italia è capofila in Europa di un non paper sull'automotive che chiede di rivedere quelle norme che rischiano di mettere in ginocchio l'industria europea dell'auto e di riaffermare il principio della neutralità tecnologica", rivendica con orgoglio la premier Giorgia Meloni in un videomessaggio all'assemblea generale dell'Alis - Associazione Logistica dell'Intermodalità Sostenibile, in corso a Roma. "Noi siamo convinti che vadano usate e sostenute tutte le tecnologie che contribuiscono ad abbattere le emissioni, senza chiusure ideologiche e dannose per molte filiere".
Sulla nuova Commissione Ue, sottolinea il presidente del Consiglio rivolgendosi alla platea di settore, "la logistica ha un ruolo strategico per l'economia italiana, ed è particolarmente importante che il settore dei trasporti rientri tra quelle deleghe strategiche, insieme all'economia del mare, l'agricoltura, la pesca e il turismo, che Raffaele Fitto sarà chiamato a coordinare nel suo nuovo ruolo di vicepresidente esecutivo". Un incarico "estremamente significativo, che conferma la ritrovata centralità dell'Italia nel contesto europeo, all'altezza del nostro ruolo come Stato fondatore, seconda manifattura e terza economica del Continente".
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"Il trasporto intermodale è una soluzione strategica per ridurre le emissioni di CO2, per migliorare l'efficienza della catena logistica e garantire uno sviluppo economico sostenibile - sottolinea ancora Meloni -. Ma questo obiettivo deve essere perseguito anche cambiando alcune scelte europee degli ultimi anni che hanno pagato un prezzo troppo alto all'ideologia e hanno di fatto chiuso la porta a chi fa impresa. Dobbiamo garantire un quadro regolatorio certo evitando rigidità eccessive che danneggiano chi fa impresa e crea occupazione".
"Si è da poco aperta la nuova legislatura europea, il governo italiano lavorerà ovviamente per fare in modo che la transizione ecologica torni a camminare di pari passo con la sostenibilità economica e sociale semplicemente perché non possiamo inseguire la decarbonizzazione al prezzo della desertificazione economica - è ancora l'allarme lanciato da Meloni -. Banalmente in un deserto non c'è niente di verde". Non solo: "Occorre insistere per rimuovere tutti quei blocchi al mercato interno che ormai da mesi si stanno verificando su alcuni dei principali valichi alpini e che rischiano di isolarci dal resto d'Europa. Il governo è impegnato anche su questo e questo impegno non verrà meno".