A Budapest

Orban e Trump, "perché ho festeggiato a vodka": leader Ue di sasso

A Budapest, al summit di 42 leader europei convocati da Viktor Orban, premier ungherese e presidente di turno dell'Unione europea, sono due le preoccupazioni: il commercio e la guerra. E' il primo vertice dopo l'elezione di Donald Trump e su entrambi i fronti gli annunci elettorali del neo-presidente americano, tornato alla Casa Bianca a 4 anni dalla sua prima esperienza, sono dirompenti.

"Non illudiamoci, il dossier sul commercio verrà fuori e non sarà facile. Non solo perché l'ha detto in campagna elettorale ma perché l'ha già fatto nel primo mandato. Lui è un abile negoziatore e noi dobbiamo essere pronti per trovare un compromesso", ha avvertito Orban che in sala viene visto come il vincitore. "Ho festeggiato con la vodka invece dello champagne perché ero in Kirghizistan e lì ci sono altre tradizioni", ha raccontato ai giornalisti. Ma insiste sul fatto che l'avvicendamento alla Casa Bianca non cambierà la sua reputazione in Europa: "Non lavoro così e non per questo". L'altro dossier è quello ucraino. Anche qui i leader europei cercano di trasmettere il messaggio al presidente eletto americano che è nel suo interesse.

 

 

 

"Se la Russia vince, alleata con Corea del Nord e Iran, sarà un problema anche per la sicurezza americana", ha sottolineato il segretario generale della Nato, Mark Rutte, che ha riconosciuto a Trump il merito di aver costretto gli europei ad aumentare la spesa per la difesa al 2% e ha assicurato che verrà fatto di più.

In serata sia Rutte, che Michel, che von der Leyen, hanno telefonato al futuro capo della Casa Bianca, rinnovando le congratulazioni e auspicando di lavorare insieme quanto prima per tutelare gli interessi reciproci e la stabilita' globale. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, aveva già avuto uno scambio con Trump nella serata in cui hanno espresso la volontà di lavorare in stretto coordinamento su tutti i principali dossier internazionali, a partire dalla guerra in Ucraina e dalla crisi in Medio Oriente, con l'obiettivo comune di promuovere stabilita' e sicurezza, anche nel quadro dei rapporti con l'Unione europea. Poi Meloni ha sentito "l'amico" Elon Musk: "Sono convinta che il suo impegno e la sua visione potranno rappresentare un'importante risorsa per gli Stati Uniti e per l'Italia, in uno spirito di collaborazione volto ad affrontare le sfide future", ha evidenziato.

 

 

 

"Dopo le elezioni cresce il numero di Paesi europei a favore della pace e domani saranno ancora di più. Quello che chiedo è un cessate il fuoco per poter tornare a parlare e quindi arrivare alla pace", ha detto Orban al termine del summit. Pochi minuti dopo a smentirlo è stato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, presente anche lui al vertice. "Non è vero che crescono quei Paesi" e "un cessate il fuoco sarebbe pericolosissimo perché l'abbiamo già fatto nel 2014 e abbiamo visto com'è finita, perdendo la Crimea e con l'invasione a larga scala del 2022". Per Zelensky ogni concessione a Putin è "inaccettabile per Kiev" ed è un "suicidio per l'Europa".