Dopo i sondaggi
I dazi l'ultima bufala: l'Europa non deve temere Trump ma Bruxelles
Ci risiamo. Finito il terrorismo pre -Trump è iniziato quello post -Trump. Tra gli spauracchi più sventolati dalla propaganda rimasta spiazzata dalla vittoria del tycoon c’è quello dei dazi (su cui tra l’altro neanche Joe Biden è andato così leggero, anzi).
Una volta tornato alla Casa Bianca, è l’allarme lanciato da espertoni economici ed analisti (dopo mesi di bufale sui sondaggi ora tocca a loro sparacchiare bufale a casaccio), Trump scatenerà una feroce guerra commerciale a difesa delle filiere produttive statunitensi che farà tremare il mondo. E a farne le spese, è la tesi, sarà soprattutto l’Europa, dove verranno distrutte aziende e posti di lavoro. L’oscura profezia è corredata anche di dati. Il commercio tra Ue e Usa vale circa 1.000 miliardi di euro l’anno tra beni e servizi. L’Unione gode di un surplus di 156 miliardi di euro sull’export di merci oltreoceano.
Secondo le stime più pessimistiche, riportate da Euronews, un dazio generalizzato del 10-20% farebbe crollare le esportazioni europee di un terzo in alcuni settori. I comparti più colpiti sarebbero i macchinari, gli autoveicoli e i prodotti chimici, che insieme nel 2023 hanno rappresentato il 68% dell’export Ue verso gli Stati Uniti. Secondo i dati della Commissione Ue, gli scambi tra le due sponde dell’Atlantico sostengono direttamente 9,4 milioni di posti di lavoro, che rischiano di essere spazzati via se si alzassero nuove barriere. Non solo. L’effetto domino potrebbe trascinare nel vortice anche i rapporti commerciali tra Bruxelles e Pechino, avverte André Sapir, ex consigliere del presidente della Commissione Ue ed esperto del think tank Bruegel. Insomma, una catastrofe (...)
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