Immunità parlamentare

Ilaria Salis, l'affondo del portavoce di Orban: "Non è una martire, ma una comune criminale"

Ilaria Salis non è "una martire", ma "una comune criminale". Lo ha scritto ieri, martedì 22 ottobre, il portavoce per le relazioni internazionale del governo ungherese Zoltan Kovacs su X, dopo che l'europarlamentare italiana ha denunciato il tentativo di Budapest di farle revocare l'immunità parlamentare. "Il fatto che tu ti comporti come se fossi una sorta di vittima qui non è solo sconcertante ma anche assolutamente disgustoso", ha scritto Kovacs, rispondendo direttamente a Salis. "Lasciamelo chiarire di nuovo: non sei stata arrestata per le tue 'opinioni politiche', sei stata arrestata e processata per episodi di aggressione armata contro cittadini ungheresi innocenti!", ha scritto ancora il portavoce del governo di Viktor Orban. "Tutta questa messinscena - ha concluso - è una farsa, non sei una democratica e non sei una martire. Sei una comune criminale".

Immediata la replica della diretta interessata, che ha accusato Orban in una conferenza stampa organizzata a Strasburgo. "La mia intenzione non è difendermi dal processo ma all'interno d un processo che sia giusto ed equo, il problema è che un processo di questo tipo non può svolgersi in Ungheria e ne abbiamo avuto ampie prove".

 

 

"Rischio fino a 24 anni di carcere duro, una pena assolutamente sproposita rispetto ai reati contestati, in un Paese dove non ci sono le minime condizioni per un processo equo - ha proseguito la Salis -Per questo chiedo al Parlamento europeo di non cedere alla prepotenza del governo autoritario ungherese, che difenda i diritti umani e non si pieghi alle prepotenze della democrazia illiberale di Orban", ha aggiunto riferendosi alla richiesta di revoca dell'immunità da parte di Budapest. L'eurodeputata ha spiegato che ci vorranno dei mesi prima che la procedura sia completata.