Modello Albania
Ue, Olanda e Danimarca: "Migranti in Uganda, la Commissione è favorevole"
Aveva ragione Giorgia Meloni: sui migranti è il Pd a essere isolato in Europa, non l'Italia. La prova è l'ondata crescente di consenso dei paesi membri dell'Unione europea nei confronti del "metodo Albania", vale a dire l'accordo tra la premier italiana e l'omologo di Tirana Edy Rama (socialista) per spostare oltre Adriatico una quota degli immigrati che sbarcano irregolarmente in territorio italiano. Sedici di loro sono già stati spostati nei due centri albanesi,
"Il modello Italia-Albania è un ottimo esempio. Uno dei ministri del nostro governo, del mio partito, dopo aver visitato l'Uganda sta pensando di inviare i migranti, dopo tutte le procedure nei Paesi Bassi, in quel Paese invece di restare qui illegalmente. C'è un nuovo vento in Europa", assicura Geert Wilders, leader del PVV olandese, all'arrivo al pre-vertice dei Patrioti. Il governo sovranista dell'Olanda non è però l'unico a studiare questa possibilità. La proposta è stata presentata anche nel corso della riunione informale dei leader europei promossa da Italia, Paesi Bassi e Danimarca, a margine del vertice Ue di Bruxelles. I centri servirebbero a trattenere i migranti dell'area africana, che non hanno diritto di asilo nei Paesi Bassi, prima di essere rimpatriati. E' un'idea seria, ha dichiarato il premier neerlandese, Dick Schoof, al suo arrivo al vertice europeo di Bruxelles. Si tratterebbe di un hub regionale da cui poi i migranti verrebbero rimpatriati nei propri paesi d'origine. Nei mesi scorso la Danimarca ha siglato un accordo analogo con il Kosovo per ospitare per 10 anni 300 detenuti delle carceri della Danimarca. Il Kosovo dovrebbe ottenere in cambio 210 milioni di euro.
Poco prima del vertice, Schoof ha partecipato all'incontro informale sulla migrazione con la premier Meloni e la sua controparte danese Mette Frederiksen per discutere di "soluzioni innovative". "Noi tre siamo la forza trainante per vedere se è possibile sviluppare nuove proposte nel campo della migrazione", dice Schoof. "Penso che la Commissione abbia una visione favorevole - ha detto -. Trovo significativo che Von der Leyen si unisca alle consultazioni tra Italia, Danimarca e Paesi Bassi. Ciò indica che la Commissione guarda effettivamente alla migrazione in modo diverso. In molti punti si vede che si cerca spazio per vedere cosa possiamo fare insieme".
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In questo quadro internazionale si inseriscono e conferme dal governo di Parigi: "E' allo studio del ministero dell'Interno" francese la possibilità di inviare i richiedenti asilo fermati nella Manica in un paese terzo fuori dall'Unione Europea dove gestire le richieste di asilo. A dichiararlo è stata Maud Brégeon, portavoce del governo, a Sud Radio: "Ci vuole molto tempo, si tratta di diplomazia, scambi. Non ci poniamo divieti".