In assemblea
Green Deal, Confindustria si schiera dalla parte del governo e spiazza la sinistra
Dopo il premier britannico Keir Starmer, che ha appoggiato con vigore la linea del governo sui migranti nel nome del pragmatismo, la sinistra deve prepararsi ad un altro choc. Già, perché a mettere nel cassetto pregiudizi e ideologie, dando una scossa agli industriali e al Paese, è arrivato pure Emanuele Orsini. Ponte sullo stretto, green deal, crisi dell’automotive, burocrazia europea: il presidente di Confindustria, ieri alla sua prima assemblea generale a Roma, sfodera dosi di realismo e buon senso abbastanza inaspettate, dando la sensazione di voler affrontare i problemi senza troppa paura di dover fare i conti con le divisioni e gli anatemi della politica. Un po’ di aiuto sull’Europa glielo ha sicuramente fornito Mario Draghi, che ha recentemente sdoganato il diritto di critica a Bruxelles, fin ad ora circoscritto a chi voleva beccarsi l’accusa di pericoloso reazionario sovranista, e anche un po’ neonazista. (...)