Il successo leghista

Il generale Vannacci vicepresidente dei Patrioti. Ma c'è un piccolo giallo politico

Alla fine ce l'ha fatta, il generale Roberto Vannacci, ad avere la meglio sulle ritrosie dei colleghi di gruppo all'Europarlamento. In particolare, erano stati i francesi di Rassemblemen national, che come la Lega rientrano nei Patrioti per l'Europa di Viktor Orban, si erano inizialmente opposti alla nomina dell'ormai ex militare spezzino alla vicepresidenza del gruppo nato anche dalla scissione di molti partiti da ECR, i conservatori e riformisti guidati da Giorgia Meloni e da Fratelli d'Italia. 

Una prova di forza tutta interna alla destra, con Marine Le Pen che puntava a un ruolo egemonico. Vannacci, almeno per il momento, resta invece vicepresidente del gruppo. La Stampa evoca frizioni ancora pesanti ma il capodelegazione leghista Paolo Borghia glissa: "E' tutto sistemabile, non vedo problemi". Per il capo delegazione di Rn Jean-Paul Garraud quella di Vannacci sarebbe invece "una questione italiana". Possibile, dunque, che la posizione del 55enne autore de Il mondo al contrario non sia ancora del tutto stabile. 

 

 

 

Stabile, invece, anzi stabilissima quella del Pd, che pur nella crisi dei Socialisti e democratici registrata alle ultime elezioni europee, strappa 5 poltrone di peso nelle varie commissioni, in virtù della rinnovata alleanza di governo con il Ppe di Ursula Von der Leyen. Ai dem va anche l'influente presidenza della Commissione Ambiente (quella che per esempio affronterà il tema del Green Deal, corposissimo) con Antonio Decaro, mentre ai 5 Stelle quella sul Fisco con l'ex presidente Inps Pasquale Tridico

 

 

 

Proprio alla luce dell'accordo politico Ppe-SD-Liberali-Verdi, Fratelli d'Italia che pure ha stravinto le elezioni in Italia ma che è rimasta tagliata fuori si deve "accontentare" di 7 vicepresidenze. Ancora più amaro il destino della Lega, per cui vale il "cordone sanitario" imposto nell'Europarlamento nei confronti dei Patrioti, considerati troppo euroscettici, e resta senza incarichi istituzionali. Vannacci, insomma, per ora sembra l'unico a poter sorridere.