Grillina
Carolina Morace, "non vi occupate del genocidio a Gaza": autogol M5s in Europa
Neanche due giorni a Strasburgo e Carolina Morace sta già sfornando giocate funamboliche degne di nota. Ma purtroppo non stiamo parlando di calcio. L’ex allenatrice della Nazionale femminile di calcio ha abbandonato il prato di gioco per vestire la maglia del Movimento 5 Stelle: per lei subito una panchina importante, anzi una poltrona, all’Europarlamento. E così, per ripagare la fiducia del presidente Conte e, soprattutto, del gruppo Left che ha accolto i grillini in Europa, ecco la prima uscita da pasdaran della sinistra Ue.
Il tema è di quelli caldi e che i compagni di tutta Europa stanno cavalcando prepotentemente: la guerra fra Israele e Palestina. The Left come primo atto della nuova legislatura ha proposto un dibattito urgente sul «genocidio in corso a Gaza», ma la maggioranza dell’aula si è opposta alla pretestuosa richiesta. Ecco quindi che, da buona giocatrice che sa mettersi a disposizione della nuova squadra, la Morace è scesa in campo a nome di tutto il gruppo. «Questo voto non è solo un fallimento della politica, ma una colpevole indifferenza verso le sofferenze del popolo palestinese», ha attaccato la pentastellata. Poi ha rincarato la dose, attaccando gli altri schieramenti: «Dove sono finite la coscienza e la responsabilità politica?». E ancora: «Come possiamo voltare le spalle a chi soffre, a chi muore sotto le bombe, a chi vive quotidianamente nella paura e nella miseria?».
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L’ex allenatrice, perfettamente calatasi nella parte, ha azzardato anche una chiusura ad effetto del suo intervento: «Oggi siamo indignati, ma domani torneremo a combattere con ancora più forza e determinazione». Non esattamente riuscita. Ma l’intervento della Morace, che siede fra gli stessi banchi di Ilaria Salis e Carola Rakete, ha sancito lo spostamento all’estrema sinistra dell’emiciclo del M5S: anche loro hanno deciso di accodarsi alla retorica di chi da mesi urla al genocidio per attaccare lo Stato di Israele.
Ma per la Morace non si tratta della prima uscita nel nuovo abito da politica. Appena qualche giorno fa, in un post che la ritraeva con lo sguardo fisso all’orizzonte, attaccava l’Inter per la scelta del nuovo sponsor di maglia. Bets son, il sito di intrattenimento sportivo che apparirà sulle casacche nerazzurre per i prossimi quattro anni, era entrato nel mirino perché il suo posizionamento sulle divise da gara avrebbe violato il Decreto dignità che mette al bando la pubblicità per i siti di scommesse. Peccato che Massimo Capitanio, commissario Agcom, aveva prontamente stoppato la retorica grillina spiegando come «l’autorità ha stabilito che la normativa non è violata se non c’è riferimento al gioco». Nessuna violazione per il Biscione e prima figuraccia perla neo eurodeputata. Insomma, già uno spaccato rappresentativo delle nuove battaglie scelte dal Movimento in salsa Left.
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