La presidente

Ursula von der Leyen, operazione-simpatia: churros e chitarrina, foto impensabili

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, come non la si era mai vista: è quella che compare nelle foto scattate nel corso del suo tour elettorale in vista delle europee di questo weekend, sabato 8 e domenica 9 giugno. In uno scatto la si vede insieme al premier svedese Ulf Kristersson mentre brindano con un bicchiere di birra; in un altro indossa una felpa viola con su scritto "More than a Union" (più di un'unione); in un altro ancora la si vede alla tappa spagnola a Madrid mentre mangia i tipici churros. Altra foto iconica la immortala, invece, con una chitarra in mano. 

Dal Ppe von der Leyen è stata eletta, tre mesi fa, come candidata per un secondo mandato. E da allora la presidente dell'esecutivo europeo si è impegnata a portare avanti una campagna che La Stampa definisce “pop”. Probabilmente un modo per togliersi di dosso l’immagine della funzionaria fredda. E, a quanto pare, la sua strategia avrebbe funzionato. Tant'è che a Bruxelles nessuno oggi scommetterebbe sulla sua bocciatura. 

 

 

 

A spingere affinché la von der Leyen resti al suo posto c'è ovviamente il suo Paese, la Germania. Senza von der Leyen, il governo tedesco perderebbe la presidenza e si troverebbe costretto a mandare a Bruxelles un commissario dei verdi. Alla fine, comunque, dovrebbero votare per lei sia il presidente francese Emmanuel Macron, nonostante i messaggi ambigui fatti filtrare sull’ipotesi Mario Draghi, sia la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Contrario, invece, sarebbe il premier ungherese Viktor Orban. Cosa che comunque non pregiudica la rielezione della von der Leyen, dal momento che per eleggere il presidente della Commissione non serve l’unanimità.  

Contro il bis della von der Leyen, però, ci sarebbe anche un improbabile Charles Michel, presidente del Consiglio europeo. In ogni caso, l'ipotesi è che il via libera informale per il secondo mandato possa arrivare prima del previsto, durante il primo confronto a 27 in programma il 17 giugno. Una decisione, dunque, potrebbe essere presa subito, senza aspettare il Consiglio europeo del 27-28. A quel punto il voto all’Europarlamento potrebbe essere anticipato nella sessione di luglio.