Ma si può?
Fatto, "Ursula attaccati": il pene gigante alle sue spalle in prima pagina
La mano delicata del prode Mannelli colpisce ancora, e in nome della "pace" e della campagna "Attak for peace" mette nel mirino Ursula Von der Leyen.
La presidente della Commissione Ue uscente è colpevole non solo di aver sostenuto da subito, nel tardo inverno del 2022, l'Ucraina contro l'invasione russa decisa da Vladimir Putin, giudicata (non solo dalla politica tedesca del Ppe) un attacco diretto all'Europa, alla sua libertà e alla idea stessa di sovranità nazionale, ma forse sotto sotto di volere oggi una maggioranza non più di centrosinistra (popolari, socialisti e liberali), ma più naturale di centrodestra. Un allargamento a conservatori e identitari, da Giorgia Meloni a Matteo Salvini, decisamente indigesto per l'armata del Fatto quotidiano.
E così, immaginiamo su ordine di un indignato direttorissimo Marco Travaglio, ecco comparire in prima pagina sul numero in edicola oggi, mercoledì 5 giugno, una salace vignetta della Von der Leyen, con le braccia alzate (in segno di resa, ma a chi?). La didascalia recita "campagna IMMAGINA L'EUROPA", realizzata per scaldare il clima in vista delle elezioni europee del prossimo weekend. Il grido di battaglia è "attacchiamoli noi", scritto in caratteri cubitali.
Leggi anche: Meloni, la maturità al ritmo dei Guns N' Roses. E la sua foto a Roma finisce a testa in giù
I toni bellicosi sono supportati da uno slogan che potrebbe benissimo campeggiare sui volantini di Giuseppe Conte e dei candidati del Movimento 5 Stelle, più che un partito ormai un succedaneo politico del Fatto: "Von der Leyen attaccata a sto razzo a Bruxelles". Laddove il razzo non è un missile da fornire a Kiev, ma un più prosaico gigantesco fallo, un pene disegnato con dovizia dal vignettista satirico.
Guarda qui la vignetta di Mannelli sul Fatto