La sentenza

Corte Ue, revocate le sanzioni contro due oligarchi russi: assist a Putin?


La Corte europea ha rimosso le sanzioni inflitte dal Consiglio Ue a due oligarchi russi. Si tratta dei miliardari russi Mikhail Fridman e Pjotr Aven. I due sono azionisti di Alfa Group, conglomerato che comprende Alfa Bank - una delle principali banche russe - a sua volta sanzionata. Fridman e Aven avevano fatto ricorso al Tribunale lussemburghese poiché sostenevano che non ci fossero prove di un loro reale sostegno e coinvolgimento nell'offensiva di Putin a Mosca.

E, come racconta Repubblica, la Corte ha accolto le loro istanze affermando l'inesistenza di fatti che dimostrino un loro "sostegno materiale o finanziario" all'attacco all'Ucraina. Nonostante ci fosse "un certo grado di vicinanza tra Pjotr Aven e Mikhail Fridman e Vladimir Putin o il suo entourage", Il Consiglio Ue non è riuscito a dimostrare il sostegno politico verso il presidente russo. Fridman aveva inizialmente definito il conflitto una "tragedia", ma si era poi rifiutato di condannare Putin alludendo a possibili ritorsioni.

 

 

In un primo momento, molti oppositori al governo di Putin si erano scagliati contro le sanzioni imposte dall'Europa contro i magnati russi poiché sostenevano che servissero solo a spingerli ulteriormente nelle braccia del Cremlino. Ora però in molti hanno rivisto queste posizioni. Il braccio destro di Aleksej Navalny, Leonid Volkov, ha criticato la scelta della Corte: "Che segnale invia a Putin, ai suoi amici, agli oligarchi russi?". Sulla stessa linea Yulia Navalnaya, la vedova del defunto leader dell'opposizione: "La revoca delle sanzioni contro Aven e Fridman non farà altro che indebolire il movimento contro la guerra e prolungare la permanenza di Putin al potere".