Ex premier
Mario Draghi avverte la Ue: "Cambia o non sopravviverà"
"O l’Europa agisce insieme e si trasforma in un’unione più approfondita, un’unione capace di esprimere una politica estera e una politica di difesa uniche, a parte le politiche economiche, oppure temo che l’Unione europea non sopravviverà se non come mercato unico": Mario Draghi lo ha detto alla Global Boardroom Conference del Financial Times, esprimendo così preoccupazione per il futuro dell'Unione. Un forte avvertimento di cui a Bruxelles difficilmente potranno non tenere conto.
Le fragilità che oggi l'Ue mostra, sia nell'ambito della guerra russo-ucraina che per quel che riguarda il conflitto tra Hamas e Israele, arriverebbero da lontano, secondo l'ex premier: "La guerra in Ucraina è stata preceduta da una lunga serie di arretramenti sui nostri valori fondamentali: l’ammissione della Russia al G8 nonostante il mancato riconoscimento della sovranità ucraina, la promessa mancata di un intervento in Siria nel caso il presidente Bashar al-Assad avesse usato il gas come arma, la Crimea, il ritiro dall’Afghanistan". Di qui una significativa conclusione: "La lezione che se ne può trarre è che non dobbiamo mai scendere a compromessi sui nostri valori fondamentali".
Draghi, poi, ha espresso delle perplessità anche sulle condizioni economiche in cui versa l'Europa: "Sono quasi sicuro che entro la fine dell’anno in Europa avremo una recessione. È abbastanza chiaro che i primi due trimestri lo metteranno in evidenza". Al di là dei singoli problemi, secondo l'ex presidente della Bce la questione sarebbe molto più grande: "Abbiamo bisogno di una produttività molto più alta, anche per sostenere una società che invecchia. Possiamo riuscirci solo attraverso investimenti ad alto valore aggiunto e ad alto tasso di tecnologia".