Come ci hanno comprato

Qatargate, Panzeri e il dibattito truccato: "A chi ha scritto le domande"

Basta tornare al 14 novembre 2022, pochi giorni prima che il Qatargate esplodesse, per capire come e quanto Antonio Panzeri e la sua cricca "a libro paga di Qatar e Marocco", secondo gli inquirenti belgi, influisse sul Parlamento europeo. Dalle carte dell'inchiesta emerge come quel giorno, Panzeri abbia trasformato il dibattito in aula in un vero e proprio "teatro delle marionette", una farsa. Tutto pilotato, tutto studiato nei minimi termini per favorire Ali Bin Samikh Al Marri, ministro del Lavoro del Qatar, davanti alla Commissione Diritti umani dell'Europarlamento. Doveva convincere gli eletti che la situazione dei diritti dei lavoratori a Doha è cambiata e che gli imminenti Mondiali di calcio si sarebbero potuto disputare senza problemi né ombre. Non era così, ovviamente, ma Panzeri ha organizzato tutto a puntino. 

 

 



L'ex europarlamentare del Pd, fondatore della Ong Fight Impunity attraverso la quale è riuscito a far arrivare a Strasburgo e Bruxelles centinaia di migliaia di euro in nero dai Paesi per cui, di fatto, lavorava, ha scritto di suo pugno il discorso del ministro qatariota. Non basta: come riporta Repubblica citando le carte dei pm belgi, Panzeri "aveva lavorato anche alle domande che alcuni parlamentari avrebbero dovuto fare ad Al Marri. Tra i nomi citati da Francesco Giorgi, l'ex assistente parlamentare che ha iniziato a collaborare con gli inquirenti, quelli di Alessandra Moretti, Andrea Cozzolino, Marc Tarabella.



L'intervento di Marri a Bruxelles, guarda qui il video

 

L'obiettivo di Panzeri e dei suoi era chiaro: "Avevamo preparato l'audizione del ministro - fa mettere a verbale Giorgi -. L'ha scritto Panzeri e io l'ho tradotto. Il discorso doveva avere una durata di circa otto minuti con la possibilità di rispondere alle domande dei deputati. Non ricordo i dettagli dell'intervento, ma l'obiettivo era mettere in luce le riforme intraprese dal Qatar, che erano state fatte delle riforme. Si è parlato anche di come rispondere a potenziali domande sui diritti della comunità Lgbtq, viste alcune dichiarazioni sulle persone gay da parte di alcuni esponenti del Qatar. C'era poi il tempo dell'impatto ambientale degli stadi. Si è parlato anche dei mondiali del 2026 in Messico, un paese dove i diritti umani sono poco rispettati. Il discorso doveva evidenziare questo doppio registro delle autorità europee segnalando come si volesse attaccare proprio il Qatar, nonostante fosse l'unico paese del Golfo a mostrare una certa apertura su un certo tipo di argomenti".

 

 

 

 

Per blindare la giornata, Panzeri si era premurato di "truccare " il dibattito, per evitare trappole e domande scomode. "Si era detto che poteva essere utile se , oltre al discorso, fossero state preparate in anticipo anche le domande in modo da portare il ministro del Qatar su un cammino comune. La parte del dibattito era la più difficile". "Panzeri regola le domande di alcuni deputati, specialmente della Moretti", scrive la procura. L'europarlamentare Pd, che non è indagata, si difende: "Ma non è così. Io non ho mai sentito Panzeri in quei giorni. Quel giorno ho fatto una domanda, sui diritti della comunità Lgbtq. E non ho ottenuto risposta. Per questo, il giorno della votazione, sono andata con la fascia arcobaleno a votare".