Bolivia, uccisi tre mercenari

Fabio Corti

 Erano asserragliati in un hotel si Santa Cruz, lavorando su un piano per uccidere il presidente boliviano Evo Morales. La Polizia li ha eliminati dopo mezzora di sparatoria. Roba da film. Sotto i colpi degli agenti - riferiscono fonti governative, anche se ci sono vari punti oscuri da chiarire - sono caduti tre uomini, tutti mercenari, due dei quali sono ungheresi. Altri due sospetti, tra i quali uno originario dell'Irlanda, sono stati tratti in arresto. Il grup­po, hanno aggiunto le autori­tà, sarebbe coinvolto in un graveattacco dinamitardo, avvenuto due notti fa, davan­ti alla residenza delcardinale Julio Terrazas, spesso prota­gonista di polemiche con lapresidenza. Un atto per imba­razzare le autorità, è la tesi dellapolizia, ed esacerbare lo scontro con l'alto prelato. Le forze dell'ordine rivelano che da mesi seguivano il manipolo di sovversivi, i quali disponevano di molte armi ed erano decisi a destabilizzare il paese sudamericano con attentati a danno del leader Morales e del suo vice. Gli esperti di politiche interne della Bolivia che studiano la vicenda da Washington hanno accolto con grande prudenza la ver­sione fornita dal palazzo presidenziale. Solo nei prossimi giorni si potrà capi­re se si è trattato diprovoca­zione, complotto contro i ver­tici dello stato o una mano­vra.In passato il presidente ha denunciato altri presunti attentati, ma nonsono mai stati resi noti i risultati delle indagini.