Crisi, patto Obama - Brown

Silvia Tironi

"Questa crisi peggiorerà se non agiremo. In questa situazione non c'è l'opzione di non fare nulla". Lo ha detto Gordon Brown, il primo ministro britannico, parlando oggi con il presidente Usa, Obama. I due hanno concordato sulla necessità di una soluzione globale per affrontare la crisi economica, che il capo della Casa Bianca ha definito «la maggiore crisi dalla seconda guerra mondiale». In una conferenza stampa congiunta a Londra dopo il loro incontro per il breakfast, Brown ha dichiarato che verranno concordate «misure per il ripulire il sistema bancario globale», mentre Obama ha ammesso che il sistema di regolamentazione americano si è rivelato «inadeguato». «È finita l'era dell'irresponsabilità», ha detto Obama, sottolineando la necessità di nuove regole forti per il settore finanziario internazionale. I partecipanti al summit del G20 devono agire «con un senso di urgenza», ha proseguito il capo della Casa Bianca, ricordando che «l'economia globale è così strettamente collegata che si può soltanto agire assieme». «Sono venuto per ascoltare», ha affermato Obama, secondo il quale i leader del G20 dovranno trovare «un terreno comune» e non insistere «sulle divergenze». Il presidente americano ha anche insistito sull'importanza di evitare il ricorso al protezionismo e sul necessario sostegno alle economie emergenti. «Siamo impegnati a fare quello che serve, assieme alla Gran Bretagna, per stimolare la crescita e la domanda», ha detto Obama, con Brown che ha parlato del rinnovamento della «speciale partnership» fra i due paesi in una «partnership di obiettivi». L'incontro bilaterale di due ore che ha preceduto la conferenza stampa, è stato definito «produttivo» da Obama. l preidente Usa ha avuto anche il primo incontro faccia a faccia col presidente russo Dmitri Medvedev, in un colloquio designato a far ripartire i rapporti tra Mosca e Washington dopo il gelo degli ultimi anni. Obama ha detto che esistono «vere differenze» tra i due paesi ma anche «interessi comuni» con in primo piano la riduzione degli arsenali nucleari. Il prossimo vertice russo-americano si terrà a Mosca in luglio. Stati Uniti e Russia discuteranno la possibilità di una cooperazione reciproca nel quadro dello scudo anti-missile. Lo stop di Sarkozy e Merkel - Ma sul piano anti-crisi sia la Francia che la Germania pongono dei paletti: «L'attuale bozza di risoluzione non ci soddisfa», ha detto il presidente francese Sarkozy, facendosi portavoce anche delle perplessità del cancelliere tedesco Angela Merkel. Tra le priorità di Parigi e Berlino spicca l'assenza di quello che per Washington e Londra è un punto cruciale: un programma di finanziamenti pubblici per stimolare l’economia. La Merkel si è schierata decisamente contro un programma di stimoli fiscali, che sarebbe il terzo per Berlino in meno di sei mesi. Il governo tedesco preferisce attendere gli effetti del secondo piano di rilancio, avviato a gennaio.  «È assolutamente essenziale arrivare a una nuova architettura del sistema finanziario internazionale - ha detto il cancelliere -. Non ci accontenteremo di impegni generali». «Senza nuove regole non ci sarà fiducia e senza fiducia non ci sarà ripresa economica» ha aggiunto il presidente francese. Ma Sarkozy chiarisce che la strada è lunga: «Nulla è ancora deciso sul documento finale. Solo nella giornata di oggi ho visto quattro o cinque testi successivi. Sembrava che il documento fosse stato adottato prima ancora che i capi di Stato si riunissero». Il presidente francese lo aveva detto prima di partire per Londra: «Non accetterò falsi compromessi».