Israele, i laburisti dicono sì
I laburisti israeliani hanno detto si al governo guidato da Benyamin Netanyahu (Likud). Il premier incaricato Netanyahu (Likud) e il leader del partito laburista Ehud Barak dopo una notte di trattative hanno infattiraggiunto un'intesa di massima per un governo allargato. Neldocumento, che nel pomeriggio sarà sottoposto al voto della 'Conferenza' del partitolaburista, il leader del Likud conferma disentirsi legato dagli impegni internazionali di Israele e dunqueimplicitamente avalla la necessità di una intesa politica con ipalestinesi. Lo ha riferito la radio militare. Ma tra i laburisti vi sono ancora resistenze moltoforti all'ingresso in forma subalterna in un governo di destra guidatoda Netanyahu. "Barak vuole affossare una volta per sempre il nostropartito", ha detto oggi il segretario organizzativo dei laburisti,Eitan Cabel, "non glielo consentiremo". Il sito Ynet del quotidiano Yediot Ahronot anticipa alcuni punti contenuti nel documento (ancora in fase di elaborazione) stilato da Netanyahu e Barak: Israele metterà a punto un accordo generale di pace e di cooperazionenel Medio Oriente; Israele si sente vincolato dagli accordi politicied internazionali sottoscritti dai governi passati; Il governoaspirerà a raggiungere accordi di pace con ciascuno dei vicini diIsraele; Il ministro della Difesa (Barak, ndr) sarà partnerparitetico nella conduzione del processo di pace e farà parte del'forum' ristretto per le decisioni di carattere politico, di sicurezzaed economico; Il governo imporrà la legge sia negli avampostiillegali (dei coloni in Cisgiordania, ndr) come nelle zone palestinesidove esiste edilizia illegale. Uscendo dalla riunione con gli esponentidel Likud, il ministro laburista Shalom Simhon ha detto che anche sulpiano economico e sociale sono stati ottenuti dal suo partito "successimolto significativi, forse storici".