Parigi apre ai grattacieli

Albina Perri

La “grandeur” francese non passa mai di moda e abbatte l’ultimo ostacolo. E’ notizia di oggi infatti che il consiglio comunale di Parigi ha approvato il lancio di uno studio per la realizzazione di grattacieli. La proposta porta la firma del sindaco socialista della capitale, Bertrand Delanoe, e mira a modificare la legge che al momento non permette costruzioni superiori ai 37 metri. Secondo i piani sei grattacieli altri 200 metri l’uno dovrebbero sorgere nelle aree degradate intorno alla città, vicino alle antiche porte d’accesso, per ospitare uffici e attività commerciali. Una vera e propria operazione pensata in grande. Per affrontare la crisi degli alloggi è in programma anche il via libera a una serie di costruzioni residenziali alte 50 metri. I voti favorevoli ad entrambe le proposte sono giunti dalla maggioranza socialista, dai comunisti e dai centristi, mentre hanno detto di no l’Ump (il partito del presidente Sarkozy) e i verdi. “Non si tratta di svalutare il patrimonio, ma smettiamo di credere che Parigi sia una città-museo!”, ha lasciato detto al quotidiano Le Parisien l’architetto Jean Nouvel, realizzatore degli edifici che ospitano l’Istituto del mondo arabo e il Museo del Quai Branly. Nouvel va oltre, dichiarando che le costruzioni di altezza elevata non dovrebbero essere confinate solo alla periferia della città: “Una torre deve integrarsi in un insieme. Per me, deve procurare piacere, permettere di migliorare la skyline di Parigi, questo orizzonte fatto di punti di riferimento”, ha concluso l'architetto francese.