Elezioni in Australia: né destra né sinistra hanno la maggioranza in parlamento
Dalle elezioni nazionali in Australia sta uscendo un parlamento in bilico. Il partito laburista, ora al governo, e la coalizione conservatrice sono appaiati secondo i dati emersi dallo spoglio. Il leader dell’opposizione, Tony Abbott, conquista 73 seggi, mentre la rivale Julia Gillard si ferma a 72 (I verdi ne hanno 1 e 4 sono gli indipendenti eletti). Per disporre della maggioranza assoluta, però, sono necessari 76 seggi. È la prima volta dal 1940 che l’Australia si ritrova senza una maggioranza. Colpa della legge elettorale, si dirà. Nel voto totale il Labour sembra che abbia ottenuto il 50,5% dei voti (-2,6%) contro il 49,5% della coalizione. Dando per scontato che Gillard possa arruolare anche il rappresentante ecologista, ago della bilancia saranno gli indipendenti: si tratta di tre ex membri del Partito Nazionale (tradizionalmente conservatore) e di un ex funzionario dell’intelligence, dimessosi a causa delle polemiche sulla guerra in Iraq: almeno due di loro sembrerebbero più disposti a schierarsi dalla parte dei laburisti, ma nessuno si è ancora pronunciato in merito ad una eventuale scelta. I risultati definitivi non saranno resi ufficiali presto a causa degli 1,8 milioni di voti - in gran parte postali - emessi prima della giornata elettorale, e che saranno contati per ultimi. Conservatore - Abbott è un ex seminarista schierato su posizioni intransigenti per quel che riguarda immigrazione, famiglia e persino cambiamenti climatici, sui quali si è dichiarato scettico. Non si è dichiarato vincitore ma ha detto che il voto dimostra se non altro che il Labour "ha perso la maggioranza e la legittimità a governare". Laburisti – Brusco atterraggio per Julia Gillard, subentrata appena due mesi fa a Kevin Rudd alla guida del partito e del governo. Aveva deciso di convocare le elezioni anticipate confidando nel buon andamento nei sondaggi. Fatale per lei potrebbe essere stata la proposta di una tassa sui sovraprofitti minerari.