India, bimbi Jarawa costretti a lasciare la tribù

Eleonora Crisafulli

Un parlamentare indiano, Bishnu Pada Ray, ha chiesto l’allontanamento dei bambini Jarawa delle isole Andamane dalle loro famiglie e il loro trasferimento in collegi scolastici. Immediate si sono scatenate le polemiche. I popoli indigeni del mondo "hanno reagito con rabbia e indignazione alla proposta che ricorda le tragiche politiche della "Generazione rubata" in Australia e analoghi metodi applicati nel Nord America", protesta l'associazione Survival.  E si esprime "indignazione per la scioccante richiesta". Anche Michael Cachagee, direttore esecutivo della National residential school survivors society (Nrsss) canadese, ha dichiarato che "la Nrsss non può concepire né spiegarsi come una qualunque nazione contemporanea possa pensare di internare alcuni dei suoi cittadini, specialmente i bambini, in "scuole residenziali… la storia associata a questi tipi di collegi in Canada e in altre parti del mondo è terrificante". Questo piano "è davvero terribile - commenta dal Brasile il leader degli Yanomami, Davi Kopenawa - la casa dei Jarawa è la foresta. Sono sulla loro terra. Hanno le loro tradizioni e il loro sapere. Se il governo dovesse portar via i loro figli e metterli in un collegio, perderebbero tutta la loro cultura. Costringerli a vivere in una città e in una scuola, sarebbe un crimine". La proposta e la protesta - I Jarawa sono usciti dall’isolamento "solo pochi anni fa", dice Survival, e Bishnu Pada Ray vuole "svezzare" i loro bambini lontano dalla tribù per poterli "inserire drasticamente nella cultura dominante". A luglio proporrà all’Autorità per lo sviluppo delle isole indiane che "siano prese iniziative rapide e drastiche per dare ai Jarawa le caratteristiche basilari della cultura dominante". Descrive i Jarawa come se fossero "in uno stadio primitivo dello sviluppo, fermi in un’epoca compresa tra l’età della pietra e quella del ferro". Progetti simili condotti negli Stati Uniti, in Canada e in Australia sono stati in seguito riconosciuti come disastrosi e hanno traumatizzato centinaia di migliaia di indigeni. Il parlamentare chiede anche "la cancellazione delle restrizioni imposte sui progetti di sviluppo nella terra jarawa in modo da poter potenziare la super strada che attraversa la riserva indigena e poter costruirvi una ferrovia". Nel 2002, per proteggere i Jarawa la Corte Suprema indiana ordinò la chiusura della strada esistente, che resta però ancora aperta. "Queste scandalose proposte mostrano un totale disprezzo sia dei diritti dei popoli indigeni sia degli standard sanciti dalle Nazioni Unite per la loro protezione. Qualsiasi tentativo di costringere i Jarawa ad abbandonare il loro stile di vita finirebbe solo per distruggerli".