La Spagna di Zapatero rifiuta
La Spagna lo ha scaricato. Omar Bin Laden, il figlio del terrore, non potrà vivere a Madrid. Faccia armi e bagagli, gli ha detto l'illuminato Zapatero, se ne torni a casa sua, in Egitto, e rischi pure la morte, chissenefrega. Non è un rifugiato politico. Bin Laden Junior viene abbandonato a se stesso nel giorno in cui l'America cambia volto e sceglie Obama: un modo come un altro per passare oltre l'Iraq e i suoi problemi, per esorcizzare l'11 settembre di Bush e voltare pagina dopo questi anni di paura del terrore. Omar, uno degli 11 figli che Osama ha avuto dalla prima moglie, era arrivato ieri con un volo Cairo-Casablanca che aveva fatto uno scalo tecnico all'aeroporto madrileno di Barajas. Titolare di un passaporto saudita, accompagnato dalla moglie, la 52enne la cittadina britannica Zaina Mohammed al-Sabah che prima del matrimonio si chiamava Jane Felix-Browne, aveva presentato richiesta di asilo non appena sbarcato. Ora potrà fare ricorso entro le prossime 24 ore. Se anche il ricorso verrà respinto, sarà costretto a lasciare la Spagna. Secondo quanto detto ieri da sua moglie, Omar ha chiesto asilo alla Spagna perché «non si sente sicuro in Egitto né in alcun altro paese arabo». Omar ha pensato che la Spagna di Zapatero, tollerante e riformista, fosse l'ideale per lui che disse: "Non voglio più trovarmi in una situazione dove si combatte solo. Mi piacerebbe trovare un'altra strada per far cambiare idea agli occidentali che pensano che tutti gli arabi siano terroristi, in particolare i Bin Laden". L'Occidente di sinistra dovrebbe adottare il figlio di colui che lo vuole distruggere, il figlio prodigo che teme l'islam violento, il vero ribelle di casa Osama, il pacifista. O quando parla di accoglienza, di tolleranza e di multiculturalismo dice tanto per dire?