Il generale McChrystal "spara" su Obama dalle pagine di Rolling Stone
“Obama? Impreparato quando ci siamo visti allo studio Ovale e attorniato da una schiera di uomini che di guerra ai talebani sanno ben poco”. Questo il parere espresso al magazine Rolling Stones dal generale Stanley McChrystal, comandante delle truppe Usa e Nato in Afghanistan. L’intervista, che verrà pubblicata solo il prossimo venerdì, ha però già scatenato una vera e propria bufera sul soldato a Stelle e Strisce, il quale ha già dovuto rientrare in patria per le scuse e i chiarimenti ufficiali. L’intervista – Per quanto il magazine di musica non sarà particolarmente felice, i contenuti dell’intervista sono già stati praticamente resi noti. Con toni beffardi e polemici, McChrystal ha criticato l’intera amministrazione Obama e la gestione della guerra al terrorismo. “Mi chiedi di Joe Biden? Chi è?”, ha detto il militare a una domanda sul vice di Obama, evidentemente accusato di assenteismo nella politica estera Usa. I dissapori di McChrystal si allargano anche a Eikenberry che, nel corso di un dibattito l'anno scorso sulla strategia in Afghanistan, esprimeva dubbi sulla richiesta di inviare più truppe. “Un tentativo di coprirsi le spalle per i libri di storia: così se sbagliamo, potrà dire, ve l'avevo detto”. E Obama? A discreditare il presidente americano ci pensa un collaboratore di McChrystal, il quale ha rivelato alla rivista che il suo superiore rimase molto deluso da un incontro nello studio Ovale. “Fu una photo-opportunity di 10 minuti: Obama chiaramente non sapeva nulla di lui, di chi fosse né sembrava troppo interessato. Il capo rimase molto deluso”. Rettifica – Come detto nemmeno il tempo di far stampare l’articolo e sul generale si è scatenata la guerra politica. McChrystal è stato costretto a scusarsi pubblicamente e a rientrare precipitosamente a Washington, dove dovrà fornire spiegazioni direttamente alla Casa Bianca in occasione del briefing mensile sull'Afghanistan. Non si sanno ancora quali saranno le conseguenze delle sue dichiarazioni, anche perché il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, ha confermato la sua fiducia al militare. Quello che è certo che il primo a pagare è stato l’addetto stampa di McChrystal: per lui licenziamento in tronco.