Siria, blitz Usa contro Al Qaeda

Silvia Tironi

La Siria è preoccupata. Dopo il raid dei commandos americani in territorio siriano che ha causato la morte di otto persone, Damasco ha definito l’operazione militare "un crimine di guerra" e si è scagliata contro l’Amministrazione di George W. Bush. I primi a unirsi al coro delle condanne ufficiali sono Teheran e Beirut, seguite da Mosca e da Parigii, mentre il governo iracheno sibillinamente ha affermato che il blitz americano è stato condotto "contro gruppi terroristici contrari all’Iraq". Le forze della coalizione Usa in Iraq intanto continuano a sostenere che non hanno alcuna informazione sull’incidente in Siria, anche se autorevoli fonti di Washington alludono all’impiego di quattro elicotteri, da due dei quali è sbarcato il commando della Delta Force che è penetrato nel villaggio di Sukkariya, a 8 chilometri dal confine con l’Iraq. Obiettivo: un edificio all’interno del quale si trovavano i capi di un gruppo terroristico filo Al Qaeda che utilizza la Siria come base per condurre attacchi in territorio iracheno. Ma non c’è solo questo. Il villaggio al confine tra Siria e Iraq è frequentato anche da leader Hezbollah a da una dozzina di ingegneri della Corea del Nord che, scortati da un folto gruppo di pasdaran, si stanno dando da fare per sviluppare il programma nucleare iraniano assieme a quello missilistico siriano. In particolare i tecnici stano assiduamente lavorando alla realizzazione di un’ogiva atomica adattabile ai missili che Teheran sta studiando con l’aiuto di Pyongyang. L’intervento americano ha sparigliato le carte... Guglielmo Sasinini su Libero di martedì