Svaghi e problemi
Re Carlo e Wiliam, musica e forum calcistici: la loro vita quotidiana, cosa emerge

Torna alla ribalta e in discussione il prosieguo della “vacanza” in America del principe Harry. Con un colpo di scena, il giudice distrettuale di Washington DC, Carl Nichols, ha ordinato che parte dei documenti forniti dal duca di Sussex per ottenere il visto statunitense vengano resi pubblici entro martedì 18 marzo. È proprio intorno a questa questione- scoprire se il figlio di re Carlo ha mentito o no per ottenere il visto e vivere in California- che ruota la battaglia legale iniziata nel 2022 dal think thank conservatore Heritage Foundation contro il Dipartimento di Stato, il quale aveva accolto e poi secretato il contenuto delle risposte fornite dal rampollo reale all’Immigration Office al momento del suo ingresso negli States al seguito della moglie americana.
A scatenare il dibattitto erano state le affermazioni contenute nell’autobiografia “Spare”, in cui lo stesso principe ammetteva di aver fatto uso di droghe in passato, circcostanza che per l’appunto va dichiarata e può compromettere l’ingresso in America, figuriamoci l’attenimento del visto. Peraltro, è lunga la lista di celebrities respinte al confine proprio per abuso di droghe, come la chef Nigella Lawson nel 2014 o la rockstar Pete Doherty nel 2010. Interrogato sulla questione, lo scorso mese è intervenuto anche il presidente Donald Trump, che ha commentato: «Ha già una moglie terribile, Harry. Lo lascerò in pace!». Forse il principe pensava così di aver archiviato la questione, ma per un presidente che ha fatto della lotta all’immigrazione illegale uno dei suoi cavalli di battaglia, difficile girarsi dall’altra parte se i documenti resi pubblici dovessero provare la malafede di Harry.
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Anche l’altro figlio di re Carlo, l’erede al trono, William, fa parlare di sé. Presidente della Football Association dal 2006 e grande sostenitore della squadra di calcio di Birmingham, l’Aston Villa, è il tabloid “The Sun” a svelare il lato più privato del principe-tifoso, schierato in prima linea sui forum sportivi, ma in incognito. Qualche inglese potrebbe dunque aver scambiato opinioni con il principe a sua insaputa. William, infatti, ha raccontato di essere iscritto, rigorosamente in forma anonima, a vari forum online in cui condivide pareri calcistici. Adesso è scattata la caccia al nickname reale. E quando si tratta di risultati in campo, la scaramanzia non risparmia nessuno, neanche un Wales. Se la squadra è in difficoltà, il principe non esita a intervenire e far scambiare i posti davanti alla televisione ai figli, sperando in miglior fortuna. I tre piccoli principini seguono il padre, adorano andare allo stadio con lui e sono anch’essi tifosi dell’Aston Villa. Come erede al trono, William ci ha però tenuto a precisare che George, Charlotte e Louis hanno le maglie di tante altre squadre del regno, e quando saranno grandi sceglieranno quella del cuore.
Lontano dallo sport, ma appassionato delle arti, re Carlo III è invece un’eccellenza nel campo culturale. Attento a far camminare la corona al passo con la società contemporanea, il sovrano è sbarcato sui podcast con la playlist di un’ora “The King’s Music Room”, in cui ha condiviso diciassette tra le sue canzoni preferiti. L’operazione, in perfetto stile Windsor, ha debuttato nel Commonwealth Day, e il sovrano ha incluso cantanti, da Beyoncé a Bob Marley, provenienti dai Paesi dell’organizzazione a capo della quale c’è lui. Musica chiama ballo: nella lista dei brani c’è anche “Locomotive” di Kylie Minogue.
Il re ha dichiarato: è difficile rimanere seduto, quando la sento. Un’idea indovinata, che ha fatto volare la playlist del re al primo posto in classifica. Carlo ha presentato il suo progetto esaltando il ruolo della musica nella società. «Porta gioia e ricordi felici», ha detto. Per lui è una passione che condivideva con la sua amatissima nonna Elisabetta e nel tempo è diventato l’esperto di famiglia. Nel tempo libero dagli affari di Stato, pare si sia specializzato in colonne sonore matrimoniali.Lo ha fatto per il suo, con Camilla nel 2005, e per quello di William e Catherine nel 2011. Sono sguardi che rivelano gli aspetti privati della vita dei Windsor, costellata di passioni più o meno nobili.