l'offensiva

Donald Trump, come era vestito mentre ordinava la tempesta di fuoco sugli Huthi

Amedeo Ardenza

Rivolto alla Bbc, domenica pomeriggio un portavoce degli Huthi ha protestato contro i recenti attacchi americani «che non ci fermeranno, perché noi saremo sempre al fianco dei palestinesi di Gaza, il popolo yemenita è diverso». Parole nobili, cui hanno fatto seguito attacchi contro la flotta americana. Non contenti di aver destabilizzato lo Yemen, precipitandolo in fondo alla classifica dei Paesi più poveri al mondo, a partire dal 7 ottobre del 2023, gli Huthi si sono uniti alla guerra per procura scatenata da Teheran contro Israele per il tramite di Hamas sul fronte meridionale e dall’indomani per il tramite della milizia sciita libanese Hezbollah dal confine nord. Per alcuni mesi gli Huthi hanno attaccato lo Stato ebraico lanciando 200 missili a lungo raggio, e altrettanti droni; proiettili che Israele ha intercettato e abbattuto, replicando con attacchi mirati a luglio e a settembre 2024. A dicembre l’escalation: il 19 l’aviazione israeliana colpisce i porti yemeniti di Hodeida, Ras Isa e Salif e poi ancora Dhahban and Heyzaz: sette persone restano uccise mentre viene colpita l’infrastruttura energetica dei porti e distrutti otto rimorchiatori. Il 21 dicembre 2024 un missile degli Huthi colpisce Tel Aviv ferendo alcune decine di persone ma la replica israeliana non si fa attendere: cinque giorni dopo l’aviazione israeliana colpisce obiettivi degli alleati dell’Iran tanto nella capitale yemenita Sa’ana quanto presso il porto di Hodeida. Incursioni che la Israel Air Force compie a 1.800 chilometri di distanza grazie anche all’appoggio britannico e statunitense e alla sostanziale luce verde dell’Arabia Saudita di Mohammed bin Salman. Per il principe ereditario e uomo forte di Riad, gli Huthi sono dei nemici ai quali l’Arabia Saudita ha dichiarato guerra dieci anni fa: la loro colpa è destabilizzare i traffici nel Mar Rosso portare avanti l’agenda rivoluzionaria sciita dell’Iran, principale antagonista del regno sunnita di scuola wahabita nella regione.

 

Con il ritorno di Trump al potere, la campana è suonata anche per gli Huthi, gruppo sciita di scuola zaydita. Sabato gli Stati Uniti hanno lanciato una serie «decisiva e potente», così lo stesso Trump, di attacchi contro la pedina più meridionale dell’Iran. Il commander in chief ha giustificato l’azione militare come misura per proteggere la navigazione nel Mar Rosso. «Per troppo tempo gli interessi economici e nazionali americani sono stati sotto attacco da parte degli Huthi. Non sotto questa presidenza». Sul social X, Trump ha ricordato come il gruppo terrorista abbia condotto «una campagna dissennata di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e altri». Immancabile la stoccata contro il suo predecessore: «La risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, per cui gli Huthi hanno continuato ad attaccare. È passato più di un anno da quando una nave commerciale con bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Huthi oltre una dozzina di volte».

 

 

 

Trump ha poi ricordato al mondo come gli attacchi degli Huthi «sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari». Dati confermati da uno studio della Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo (Unctad) e dall’Autorità del Canale di Suez, secondo cui gli attacchi dei terroristi yemeniti hanno obbligato le navi di mezzo mondo a doppiare il Capo di Buona Speranza per recarsi per esempio dal Pireo (in Grecia) a Gedda (in Arabia Saudita) con un aumento della durata della navigazione dai dieci ai 14 giorni mentre i premi delle assicurazioni delle navi schizzavano allo 0,7% del valore del vascello contro lo 0,07% fino a dicembre 2023. Fra gennaio e settembre del 2024 il traffico delle navi container nel Canale di Suez è calato del 71,4% e quello delle navi che portano gas liquefatto dell’86,7%. Ora basta, ha detto Trump aprendo il fuoco sugli Huthi e provocando 31 morti nei bombardamenti. Poi si è rivolto ai burattinai iraniani: «Fermate subito il sostegno ai terroristi Huthi, non minacciate né gli americani né il loro presidente né la navigazione internazionale o vi riterremo responsabili».